Cerca

Feriti e sfollati in Sudan Feriti e sfollati in Sudan

Il Papa: in Sudan "sofferenze inaccettabili", cessare il fuoco e aprire corridoi umanitari

A fine Angelus, Leone XIV invoca pace per il Paese, segnato nel "martoriato" Darfur settentrionale, da attacchi e uccisioni di massa. Il Pontefice chiede l'intervento della comunità internazionale per sostenere i soccorsi. Prega poi per la Tanzania in preda alle proteste dopo le elezioni presidenziali: "Evitare ogni forma di violenza e percorrere la via del dialogo". Infine il Papa ricorda la Messa del pomeriggio al Cimitero Verano: "Pregherò per i morti che nessuno ricorda"

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

È un dolore evidente quello che emerge dalle parole che Leone XIV pronuncia dalla finestra del Palazzo Apostolico vaticano quando, al termine dell’Angelus di oggi, domenica 2 novembre, ricorda l’atroce tragedia che vive in questi giorni il Sudan. Un Paese già messo in ginocchio da conflitti e violenze, dallo sfollamento di circa 13 milioni di persone con altri 30 milioni tra uomini e donne, anziani e bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente. Ora una situazione totalmente precipitata dopo la caduta della capitale del Darfur settentrionale El Fasher, segnata da uccisioni di massa, attacchi su base etnica e brutalità di vario tipo.

Notizie “tragiche”, dice il Papa, che definisce “martoriato” il Darfur settentrionale.

Violenze indiscriminate contro donne e bambini, attacchi ai civili inermi e gravi ostacoli all’azione umanitaria stanno causando sofferenze inaccettabili a una popolazione già stremata da lunghi mesi di conflitto

LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELLE PAROLE DI PAPA LEONE XIV ALL'ANGELUS

Sostegno internazionale a quanti portano soccorso

Nel giorno in cui la Chiesa fa memoria dei fedeli defunti, il Papa ricorda tutti i morti sudanesi, pregando Dio perché accolga la loro anima. Al contempo invoca sostegno per i sofferenti e domanda al Signore di toccare i cuori dei responsabili. Lancia dunque “un accorato appello” alle parti coinvolte “per un cessate-il-fuoco e l’apertura urgente di corridoi umanitari”.

Invito, infine, la comunità internazionale a intervenire con decisione e generosità, per offrire assistenza e sostenere quanti si prodigano nel portare soccorso

Evitare le violenze in Tanzania

Ancora con lo sguardo rivolto all’Africa, il Papa non manca di chiedere preghiere per la Tanzania, teatro di scontri e violenze deflagrate dopo la rielezione, lo scorso 29 ottobre, della presidente uscente, la 65enne Samia Suluhu Hassan. In un clima elettorale già intossicato da una serie di rapimenti, la vittoria è stata contestata per il fatto che dalla corsa presidenziale erano stati esclusi i più importanti candidati dell’opposizione. Nel Paese sono esplose quindi proteste di piazza e il governo ha bloccato Internet, imposto il coprifuoco e schierato l’esercito nelle strade. Circa 700 persone sarebbero state uccise, secondo quanto riferito dal principale partito di opposizione del Paese, mentre il governo nega qualsiasi “uso eccessivo della forza”.

Il Papa domanda quindi preghiere per questa terra e per il suo popolo ed esorta a percorrere altre vie per trovare altre soluzioni. Vie di pace.

Invito tutti a evitare ogni forma di violenza e a percorrere la via del dialogo

Il ricordo di tutti i defunti nella Messa al Cimitero Verano

Con la preghiera il Pontefice esorta pure i fedeli ad accompagnare la Messa che oggi pomeriggio celebrerà al Cimitero monumentale del Verano in suffragio di tutti i defunti. “Spiritualmente mi recherò presso le tombe dei miei cari; come pure pregherò per i morti che nessuno ricorda. Ma il nostro Padre celeste – aggiunge il Papa, riagganciandosi alla catechesi di poco prima - ci conosce e ci ama uno per uno e non dimentica nessuno!”.

Durante i saluti, Leone XIV menziona infine i rappresentanti del gruppo PeaceMed, provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo. Sono i giovani che partecipano al progetto – nato dall’appello di Papa Francesco a “disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra” – che ha come obiettivo quello di promuovere una nuova cultura del dialogo, della fraternità e della cooperazione nella regione mediterranea. Dal 29 ottobre al 4 novembre 2025, ragazzi e ragazze che prendono parte all’iniziativa sono riuniti a Roma per la Autumn School di PeaceMed, progetto cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e promosso da Caritas Italiana: una settimana di formazione e confronto sui temi della pace, del dialogo e della gestione dei conflitti.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

02 novembre 2025, 12:20