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Le tombe di soldati ucraini alla vigilia della festa di Tutti i Santi al cimitero di Lychakiv, in Ucraina Le tombe di soldati ucraini alla vigilia della festa di Tutti i Santi al cimitero di Lychakiv, in Ucraina  (AFP or licensors)

Il Papa: nel mondo che soffre per le guerre diventiamo costruttori di fraternità

Prima della recita dell'Angelus in Piazza San Pietro, Leone XIV ricorda la “grande festa” a cui la famiglia umana è destinata, in contrasto con i drammi sofferti a causa delle ingiustizie del presente. Rivolge il suo saluto alla delegazione della Chiesa d’Inghilterra, a Roma per la proclamazione a Dottore della Chiesa di san John Henry Newman, e ai partecipanti alla “Corsa dei Santi”

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

La festa di Tutti i Santi è memoria viva, respiro “a pieni polmoni” della grande festa a cui è destinata l’umanità. A soffocarla, nell’attesa, sono i conflitti e le ingiustizie del tempo presente, ai quali la famiglia umana è chiamata a far fronte facendosi costruttrice di fraternità. Sotto il cielo limpido di questa mattina, 1 novembre, negli appelli che precedono la recita dell’Angelus in Piazza San Pietro, il Papa traccia un parallelo tra le questioni più liete del futuro e quelle più urgenti del presente. La solennità odierna orienta lo sguardo verso la “realtà futura” celeste, una gioia condivisa con Dio, “presente tutto in tutti”, capace di svelare “la bellezza multiforme dei volti, tutti diversi e tutti somiglianti al Volto di Cristo”. Essa si staglia in netto e “doloroso” contrasto con i drammi attuali, il cui superamento è affidato all’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi.

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Il saluto alla delegazione della Chiesa d'Inghilterra

Nei suoi appelli precedenti alla preghiera mariana, il Papa accoglie e saluta la delegazione della Chiesa d’Inghilterra guidata dall’arcivescovo di York, Stephen Cottrell. Una presenza che riaccende la “gioia” condivisa qualche giorno fa nello "storico incontro di preghiera” con re Carlo III d’Inghilterra nella Cappella Sistina. L’auspicio è che il neo-proclamato Dottore della Chiesa, san John Henry Newman, “accompagni il cammino dei cristiani verso la piena unità”.

La solidarietà della "Corsa dei Santi"

Infine, il Pontefice rivolge il suo saluto ai giovani partecipanti alla Corsa dei Santi, la manifestazione “che unisce lo sport e la solidarietà con i bambini più svantaggiati”. Giunta alla diciassettesima edizione e promossa da Missioni Don Bosco, la corsa si snoda nel cuore del centro storico di Roma con un percorso speciale in occasione del Giubileo, collegando le quattro Basiliche papali della Capitale.

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01 novembre 2025, 12:15

L’Angelus è una preghiera recitata in ricordo del Mistero perenne dell’Incarnazione tre volte al giorno: alle 6 della mattina, a mezzogiorno e alla sera verso le 18, momento nel quale viene suonata la campana dell’Angelus. Il nome Angelus deriva dal primo versetto della preghiera – Angelus Domini nuntiavit Mariae – che consiste nella lettura breve di tre semplici testi che vertono sull’Incarnazione di Gesù Cristo e la recita di tre Ave Maria. Questa preghiera è recitata dal Papa a Piazza San Pietro a mezzogiorno la domenica e nelle Solennità. Prima della recita dell’Angelus, il Pontefice tiene anche un breve discorso prendendo spunto dalle Letture del giorno. Seguono i saluti ai pellegrini.
Dalla Pasqua fino a Pentecoste, al posto dell’Angelus viene recitato il Regina Coeli, che è una preghiera in ricordo della Risurrezione di Gesù Cristo, al termine della quale viene recitato il Gloria per tre volte.

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