Il Papa tra gli anziani di Istanbul: “Siete saggezza e ricchezza per tutti”
Salvatore Cernuzio – Inviato a Istanbul
Sono 6 e ne servono 62. Sei Piccole Sorelle dei Poveri alle prese ogni giorno con anziani affetti da patologie come Parkinson e Alzheimer, disabili o non autosufficienti, abbandonati o lasciati alle cure delle religiose dalle famiglie che, per mancanza di tempo o di mezzi, non riescono ad occuparsene. Classificare la casa di accoglienza, non lontano dal centro di Istanbul, come una Rsa o una casa di riposo sarebbe riduttivo. È una casa, appunto, e così le suore – con l’aiuto di un personale fisso di 26 persone e di diversi volontari il cui numero cambia di settimana in settimana – cercano di far sentire i loro ospiti. Turchi, africani, pure un signore ebreo e una donna armena; residenti, rifugiati, musulmani, cristiani: non importa, “l’altro è Cristo”, come recita una frase nel corridoio della struttura, dove su una bacheca si vedono le tesserine di ognuno degli ospiti.
Da oltre cent'anni al servizio del prossimo
Il servizio al prossimo è insito da 123 anni nel dna di questa Congregazione internazionale fondata nel 1839 da Santa Giovanna Jugan e oggi presente in oltre 30 Paesi del mondo. Una testimonianza viva di carità, sostenuta interamente da donazioni, che il Papa ha voluto benedire inserendo una breve tappa alla casa di Istanbul delle Piccole Sorelle, in questo secondo giorno in Türkiye. Il Pontefice vi arriva intorno alle 10.45, subito dopo l’incontro con clero e laici del Paese nella cattedrale dello Spirito Santo. Varca il cortile abbellito da bandiere bianche e gialle del Vaticano; ad accoglierlo ci sono la superiora, l’indiana madre Mary Ignatius, la precedente superiora, la provinciale della Comunità e alcuni volontari in divisa grigia. Subito il Papa si dirige nella cappella della casa. Anche qui bandiere vaticane, fiori, vari ornamenti e soprattutto i malati in prima fila. Dietro di loro tutti coloro che sostengono la vita di questa casa, nei bisogni materiali e nel lavoro quotidiano. Duecento persone in tutto.
L'arrivo del Papa
“Ave Maria… Laudate Dominum”, canta un coro di sole donne, residenti a Istanbul ma tutte di origine africana - Congo, Angola, Camerun e Burkina Faso - mentre il Papa attraversa il corridoio della Cappella. Un applauso interrompe il canto e saluta l’arrivo di Leone che benedice, saluta, si ferma per una rapida foto o battuta. Poi si inginocchia davanti al Santissimo per qualche istante di preghiera.
Un privilegio
Suor Margareth Searson, venuta in Turchia un mese fa da Londra, prende la parola a nome di tutte le sorelle per ringraziare Leone XIV per il “privilegio” di una visita papale: “Anche gli anziani residenti sentono che è stato concesso loro un grande onore”, dice, “le loro vite, spesso piene di difficoltà o sofferenza, possono testimoniare oggi che Dio li ama immensamente dando loro questa gioia e questo privilegio”. “Lei è venuto nel nome di Cristo e della sua Chiesa per confermarci e rafforzarci nella nostra fede qui in Turchia, quindi è con trepidante attesa che aspettiamo il suo messaggio di incoraggiamento per noi”, afferma ancora la religiosa, sottolineando come questa visita del Papa ribadisce “la vera importanza di prendersi cura degli anziani nel mondo d’oggi”.
Sorelle dei poveri
Il Papa, a sua volta, esprimemil suo grazie alle suore per l’accoglienza “dono di questa casa”, fatto fruttificare nel servizio quotidiano. Si dice poi colpito dal nome di queste religiose: “Piccole Sorelle dei Poveri”. “Un nome bellissimo, e che fa pensare! Sì, il Signore non vi ha chiamato solo ad assistere o ad aiutare i poveri”, ma anche “ad essere loro sorelle”. “Questo è il segreto della carità cristiana: prima di essere per gli altri, essere con gli altri, in una condivisione basata sulla fraternità”, afferma Papa Leone.
Gli anziani ricchezza per tutti
Si sofferma poi su un’altra parola: “Anziani”. Termine che “oggi rischia di perdere il suo significato più vero” in molti contesti sociali, dove “domina l’efficienza, il materialismo, si è perso il senso del rispetto per le persone anziane”. Invece, rimarca Papa Leone XIV, citando l’espressione che amava spesso ripetere Papa Francesco: “La Sacra Scrittura e le buone tradizioni ci insegnano che gli anziani sono la saggezza di un popolo, una ricchezza per i nipoti, per le famiglie, per l’intera società!”.
Allora “un doppio grazie” da parte del Vescovo di Roma “a questa Casa che accoglie nel nome della fraternità e lo fa con le persone anziane”. “Non è facile - ammette il Papa - richiede tanta pazienza e tanta preghiera”. Prega, allora, Leone XIV con la famiglia della struttura, lascia la sua benedizione e un dono ricordo della visita. Per qualche minuto si ferma a parlare con un gruppo di religiose e poi di nuovo attraversa il corridoio. Ancora saluti e strette di mano, con la gente che lo segue fino all'uscita. Il Papa firma infine il Libro d'onore: "Benedico affettuosamente questa casa con tutti i suoi residenti e, in special modo, le Piccole Sorelle dei Poveri per il loro servizio qui e la loro testimonianza per tutti".
Il programma del pomeriggio
Dopo circa mezz’ora il Papa ha raggiunto la Delegazione Apostolica, sua residenza di questi giorni. L’ultimo appuntamento della mattina è stato quello con il rabbino capo della Turchia David Sevi, un incontro - ha informato via Telegram la Sala Stampa vaticana - durato circa 15 minuti, durante il si è parlato anche della visita di Papa Leone come "un segno di pace e un sostegno per tutte le comunità religiose nel Paese". Nel pomeriggio, poi, in programma il volo verso Iznik, l’antica Nicea, per l’evento culmine dell’intero viaggio in terra turca: la celebrazione con patriarchi, vescovi e rappresentanti delle Chiese cristiane per i 1700 anni del primo Concilio ecumenico della storia.
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