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Chiesa sant'Anselmo Chiesa sant'Anselmo  (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

L’Abate di Sant’Anselmo: gioia per la presenza di Papa Leone XIV

Alle 17 di oggi, 11 novembre, il Pontefice celebrerà la Messa nel 125.mo anniversario della Dedicazione della chiesa di Sant’Anselmo, luogo per eccellenza della spiritualità benedettina, come sottolinea l’abate primate Jeremias Schröder

Alessandro Guarasci – Città del Vaticano

La chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino è un luogo legato a “Papa Leone”, non solo perché Papa Prevost oggi, 11 novembre, vi si recherà alle 17 per celebrare una messa in occasione dei 125 anni dalla dedicazione della Chiesa, ma anche perché fu Papa Leone XIII a consacrarla, proprio l’11 novembre del 1900. Pochi anni prima il Pontefice della Rerum Novarum e che volle riunire diverse Congregazioni benedettine in una Confederazione governata dall’Abate Primate di Sant’Anselmo, aveva affidato all’arcivescovo di Catania Giuseppe Benedetto Dusmet l’incarico di riaprire l’antico collegio Sant’Anselmo.

Insieme alla Badia e al Pontificio Ateneo, Sant’Anselmo è oggi un centro di spiritualità liturgica e del canto gregoriano. Dal 1962 è il luogo da cui parte la processione penitenziale presieduta dal Papa il mercoledì delle Ceneri.

“Grande gioia”

In un’intervista ai media vaticani, l’abate primate Jeremias Schröder, alla guida della comunità benedettina dal settembre dello scorso anno, parla della presenza del Papa a Sant’Anselmo come di un “momento di gioia per noi”. Racconta poi che la chiesa è “il luogo dove si esprime la natura benedettina della vita”, scandita dall’Ora et Labora di San Benedetto. Sant’Anselmo è “il nucleo nel quale si crea la connessione di tutte le famiglie monastiche nel mondo intero e in questo senso – spiega - per noi è diventato veramente il luogo dell'identità del nostro ordine”. L’abate primate ricorda che nel mondo ci sono circa seimila monaci benedettini e quasi dodicimila monache; una presenza femminile importante che, sottolinea, va valorizzata e sviluppata anche nel corso di studi.

La processione del mercoledì delle Ceneri dalla Chiesa di Sant'Anselmo a Santa Sabina
La processione del mercoledì delle Ceneri dalla Chiesa di Sant'Anselmo a Santa Sabina   (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

Un Ateneo che guarda alla Chiesa universale

Nell’Ateneo di Sant’Anselmo al momento sono presenti studenti che vengono da 80 Paesi. “Sant'Anselmo all'inizio – precisa Schröder - era concepito soprattutto per i benedettini, ma già Leone XIII aveva una visione più ampia dell’ateneo che doveva servire la Chiesa universale ed è per questo che si è molto sviluppato”. “Oggi meno del 10% dei nostri studenti sono benedettini”. Filosofia, teologia e soprattutto lo studio della liturgia nel Pontificio Istituto Liturgico rendono l’Ateneo una delle strutture più importanti per chi si occupa di liturgia nelle diocesi e nella stessa Santa Sede. “Quello che per noi è molto importante – rimarca l‘abate - è che noi ci inseriamo in una tradizione accademica benedettina con una teologia che potremmo definire sapienziale, legata alla vita reale delle nostre comunità, dei nostri monaci, legata alla preghiera, all'ufficio divino e alla Sacra Scrittura”.

Ascolta l'intervista all’abate primate Jeremias Schröder

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11 novembre 2025, 13:44