Leone XIV: l'economia restituisca vita, non sia solo "macchina che produce"
Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano
Oltrepassare il “recinto” dell’indifferenza, dove l’economia si è fatta ingranaggio, semplice “macchina che produce”. Ritrovare invece la linfa della “vita” nei sistemi che regolano il mondo, dicendo “no” a un orizzonte di rassegnazione, e “sì” alla capacità di smascherare le storture di politiche che alimentano disuguaglianze e dimenticano gli ultimi. È questo l’invito che Papa Leone XIV rivolge in un messaggio ai partecipanti all’incontro globale promosso da The Economy of Francesco – la comunità di giovani economisti ispirata da una lettera di Papa Bergoglio – in corso da oggi, 28 novembre, fino a domenica al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo.
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"Far fiorire anche il deserto"
Nel testo, firmato in Vaticano lo scorso 26 novembre, il Papa sottolinea come nessuno, meglio delle nuove generazioni, sia a contatto con le “cose nuove” su cui l’umanità fonda il proprio avvenire. L’incontro si arricchisce ulteriormente grazie alla sua natura “in gremio Ecclesiae”, nel grembo della Chiesa, che attraverso The Economy of Francesco promuove un cammino che “feconda il pensiero e l’iniziativa economica”. Un seme contenuto nel Vangelo, capace di “far fiorire anche il deserto”, accolto “sine glossa” da san Francesco d’Assisi e testimoniato, secoli dopo, da Papa Bergoglio “con tutte le sue forze”.
Sì, care amiche e cari amici, il Vangelo trasfigura il lavoro umano e produce in noi cambiamenti con cui entra nel mondo la vita in abbondanza.
Economie che non producano scarti
Il pensiero del Pontefice si sofferma ancora su Francesco: ricorda come la sua morte sia avvenuta “nel profumo della Pasqua” e come la sua eredità rappresenti un impegno per i giovani economisti, con i quali aveva sviluppato una “profonda intesa”. Leone XIV cita un passaggio di un discorso di Papa Bergoglio, rivolto proprio alla delegazione di The Economy of Francesco:
In mezzo a voi possa nascere un nuovo modo di stare insieme e di fare economia che non produca scarti ma benessere materiale e spirituale.
Leone XIV fa inoltre suo l’augurio del Pontefice argentino:
Coraggio, cari amici! Coraggio! Se sarete fedeli alla vostra vocazione, la vostra vita fiorirà, avrete storie meravigliose da raccontare ai figli e ai nipoti.
"Riaccendere i sogni"
La rete di The Economy of Francesco rappresenta, nella visione del Papa, un fermo “no” alla rassegnazione. Una negazione che deve estendersi a tutte le nuove generazioni, invitandole a smarcarsi dall’indifferenza e a uscire “dal recinto degli obiettivi personali e di gruppo”, accogliendo “il Regno di Dio e la sua giustizia” attraverso nuovi modi di amare il bene comune. Si tratta di riaccendere i sogni, di stimare la preghiera, lo studio, il lavoro e il pensare insieme come vere e proprie energie di rinnovamento.
Si tratta di riaccendere i sogni, di stimare la preghiera, lo studio e il lavoro, il pensare insieme, come vere e proprie energie di rinnovamento.
Ripartire, cambiando direzione
Il Pontefice si sofferma poi sul tema dell’incontro di quest’anno: “Restarting the Economy”. Ripartire significa far rinascere sistemi che vadano oltre la mera “macchina che produce”, restituendo vitalità alle persone, alle comunità e alla casa comune.
Ripartire significa liberare dalle catene dell’ingiustizia, restaurare ciò che è stato ferito e creare spazi dove ogni uomo e donna possano respirare dignità e speranza. Ripartire può implicare cambiare direzione ed esplorare nuove piste.
Le "cose nuove"
Le “cose nuove”, citate dal Papa in apertura, riaffiorano nel riferimento all’enciclica di Leone XIII Rerum Novarum, un titolo che – afferma Leone XIV – ancora oggi ci interroga.
Ci sono certamente ‘cose nuove’ nel mondo, ma quando diciamo questo, spesso adottiamo uno ‘sguardo dal centro’ e ci riferiamo a realtà come l’intelligenza artificiale o la robotica. Tuttavia, oggi vorrei guardare alle ‘cose nuove’ con voi, partendo dalla periferia
Lo stile di Francesco
Una prospettiva familiare ai giovani riuniti, pienamente in sintonia con lo stile “di Francesco”: un’economia capace di spogliarsi del privilegio, abbracciando la realtà “cominciando dal lebbroso, cioè da chi è scartato, espulso e rimosso”. È questa la visione che Papa Leone riafferma, dopo averla già illustrata nel suo incontro con i Movimenti popolari:
le cose nuove viste dalla periferia e il vostro impegno che non si limita alla protesta, ma cerca soluzioni.
Il "principio di piccolezza"
Il principio della “piccolezza”, già evidenziato dal benedettino francese Ghislain Lafont, ritorna nelle sue parole del Papa:
Il motore della storia non è la potenza, ma la povertà; o ancora: il cambiamento reale avviene mediante l’azione di elementi deboli.
Svelare le storture dei sistemi economici
Il Pontefice incoraggia i giovani a svelare, con la loro vita, le imprese e studi, “l’incapacità di un sistema” che accresce disuguaglianze e si prende cura di piccoli e deboli.
Insieme, possiamo accogliere i sogni di Dio e vedere che allargano i nostri sogni, coinvolgendoci in un’avventura di popolo in cui cadono i muri e i pregiudizi e si fa largo la pace.
Lavoro e azione sociale
Al lavoro, infine, il Papa raccomanda di affiancare un’azione sociale non legata a mode passeggere. Invita inoltre a nutrire lo spirito e “tornare al cuore” attraverso il Vangelo e gli altri libri della Bibbia, definiti come “il paesaggio in cui Dio ancora fa sentire la sua voce e ispira le nostre visioni”, impostando un dialogo “con i suoi amici, i protagonisti della storia della salvezza
Sarete buoni imprenditori e buoni economisti se conoscerete così l’economia divina: è il segreto di tanti testimoni che ci hanno preceduto e che ancora camminano con noi. Cari giovani, andate avanti. Anzi, andiamo avanti insieme!
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