Leone XIV ai lettoni: nel conflitto che vive la vostra regione, affidatevi a Dio
Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano
Il conflitto che minaccia le porte della Lettonia rischia di riportare alla memoria i trascorsi “turbolenti” del Paese. Di fronte a simili “tribolazioni”, è essenziale rivolgersi a Dio, per essere rincuorati dalla grazia che viene da quel "cielo" dove affondano le “radici” della nazione. È questa l’esortazione che Papa Leone XIV rivolge questa mattina, 24 novembre, ai più di 200 pellegrini giunti dal Paese baltico, ricevuti nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico vaticano. Presente pure il primo ministro, Evika Siliņa, che il Pontefice aveva ricevuto privatamente qualche ora prima nella Sala della Biblioteca del Palazzo Apostolico vaticano
LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI PAPA LEONE XIV
Cento anni dal primo pellegrinaggio
Il Pontefice evidenzia come il loro arrivo a Roma coincida con il centesimo anniversario del primo pellegrinaggio ufficiale lettone nella Capitale italiana.
È bello vedere che mantenete viva questa tradizione del pellegrinaggio e che seguite le orme dei vostri antenati nella fede.
La speranza tra sfide e incertezze
Un viaggio che è memoria di come Roma sia “sempre stata casa per tutti i cristiani”, e luogo dove “i grandi apostoli” Pietro e Paolo sono diventati martiri della fede cristiana dando “testimonianza suprema” del Vangelo.
È mia preghiera che possiate trarre ispirazione da loro e dagli altri luoghi dei santi a Roma. Tutti hanno dimostrato che la speranza non delude malgrado l’incertezza delle loro situazioni e delle sfide che affrontarono.
Rivolgersi a Dio nelle tribolazioni
Sono state proprio insicurezze e contesti complicati ad attraversare la storia del Paese, afferma Leone XIV. Lo ricordava già il suo predecessore, Papa Francesco, visitando la Lettonia nel 2018, nel centenario dell'indipendenza.
Mentre l’attuale conflitto nella vostra regione può evocare ricordi di quei tempi turbolenti, è importante per tutti noi rivolgerci a Dio ed essere rafforzati dalla grazia di Dio quando ci troviamo di fronte a simili tribolazioni.
Le radici "in cielo"
Il tema centrale del Giubileo, la speranza, non porta con sé “tutte le risposte”, ma rappresenta proprio un invito a “riporre la nostra fiducia in Dio e a seguire Cristo più da vicino”. Non a caso, come ricordato ancora da Papa Francesco durante il suo discorso tenuto nel Palazzo Presidenziale di Riga, la fede cristiana ha svolto un “ruolo fondamentale” nella storia del Paese. A tal proposito Papa Bergoglio citò la scrittrice locale Zenta Maurina, che scriveva come le radici della Lettonia “sono in cielo”.
Per questa ragione, sono grato che i legami tra la Lettonia e la Santa Sede siano diventati più stretti negli ultimi anni.
Accogliere le benedizioni di Dio
Leone XIV sottolinea come la virtù della speranza sia intrinsecamente legata a quella della fede, per fissare lo sguardo sul presente, e accogliere le benedizioni di Dio nel “qui e ora”.
L'offerta del "silenzio" del pellegrinaggio
In tal senso, il pellegrinaggio gioca un ruolo essenziale nella vita di fede, perché offre tempo e spazio “per incontrare Dio più in profondità”, allontanando dalla routine e dal “rumore” del quotidiano, offrendo “il silenzio per sentire più chiaramente la voce di Dio”.
Pertanto, vi incoraggio a usare questa opportunità di preghiera e aprirvi alla grazia di Dio, di modo che possa rafforzare la vostra fede e concedervi la pace che il mondo non può dare.
Il viaggio continua
Il pellegrinaggio, conclude il Papa, raggiunge anche la patria in cui si fa ritorno. I suoi semi, infatti, devono mettere "radice nel vostro discepolato quotidiano e dare frutto nella vostra vita".
In tal modo, la Chiesa in Lettonia di certo continuerà a essere una fonte di gioia e di speranza per tutti i lettoni.
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