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Papa Leone e il passionista Enzo Del Brocco Papa Leone e il passionista Enzo Del Brocco

Dal Papa due sacerdoti, voce e speranza degli ultimi

Le voci e le speranze di tanti ragazzi che nelle periferie del mondo sono stati salvati dalla droga, dalla violenza e dall’abbandono grazie all’amore ricevuto da straordinari servitori del Vangelo, hanno accompagnato idealmente all’udienza generale in piazza San Pietro due sacerdoti “in prima linea” su queste delicate frontiere: il passionista Enzo Del Brocco e il “fidei donum” Renato Chiera

Fabrizio Peloni – Città del Vaticano

Il primo sacerdote, che a Chicago è rettore della Catholic Theological Union, è venuto a Roma per partecipare all’incontro sull’Intelligenza artificiale promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita. Stamane don Enzo Del Brocco ha raccontato al Papa l’esperienza missionaria vissuta dal 2014 al 2020 ad Haiti, “un Paese – afferma - purtroppo dimenticato dalle cronache, dove operano persone che rischiano letteralmente il martirio”. Ha chiesto a Leone XIV un gesto di conforto e consolazione per la missionaria laica irlandese Gena Heraty, che da oltre 30 anni si dedica al martoriato popolo haitiano, prodigandosi instancabilmente al servizio dei più vulnerabili.

Il martirio che si vive ad Haiti

“Ha iniziato nel 1993 aiutando i bambini con disabilità, spesso orfani o abbandonati. Ha dato assistenza e sostegno a mamme in situazione di disagio economico, ad adulti malati, e alle vittime del terribile terremoto del 2010. Lo scorso mese di agosto, insieme ad altre 8 persone tra cui un bimbo di tre anni con disabilità, mentre era all’interno dell’orfanotrofio Saint-Hélène, è stata rapita per circa quattro settimane da una delle tante gang presenti ad Haiti”, dice commosso il passionista, evidenziando quanto la donna sia stata segnata da “questa violenta esperienza”. In questi anni forte è stata la vicinanza con Papa Francesco, racconta ancora il sacerdote confidando come, per via della comune esperienza missionaria, altrettanto intenso senta il legame con Leone XIV, “che nel 1982 a Chicago ha conseguito il Master of Divinity proprio alla Catholic Theological Union”, di cui padre Del Brocco è rettore.

Dal cartone a Papa Leone

Padre Renato Chiera, originario della diocesi di Mondovì, testimonia l’autentica prossimità accanto ai giovani “che vivono nelle tante Cracolandia del Brasile”. Dal 1978 è impegnato nel Paese latinoamericano, in particolare nei quartieri poveri tra Nova Iguaçu, Rio de Janiero, Fortaleza e Alagoas, dove ha fondato centri denominati “Casa do Menor”. “Qui si proteggono i bambini e gli adolescenti dalla violenza, dalle dipendenze chimiche e dal turismo sessuale, svolgendo attività di recupero di ragazzi come lui”, spiega indicando Carlos Alberto, sedutogli a fianco, oggi tornato alla vita, “ma con alle spalle venti anni di strada e sette di carcere”. Il giovane nei prossimi giorni a San Paolo fuori le Mura offrirà la testimonianza della propria storia, riassunta nel motto Do papelão ao Papa Leão (“Dal cartone a Papa Leone”). In questi oltre 45 anni il progetto di padre Chiera — “fondato sull’unica ricetta che conosciamo per salvare l’umanità: rimettere l’amore al centro delle relazioni, a partire dai più piccoli” - è cresciuto sempre di più in varie località del Brasile, e dal 2022, anche in Africa, a Bambadinca, nella diocesi di Bafatà, in Guinea Bissau. Qui circa 200 tra bambini e adolescenti, ogni giorno partecipano «alle attività di recupero promosse con Obra Lumen, partner dal 2016 del progetto 'Con Dio c’è un’uscita'".

Leone XIV e padre Renato Chiera
Leone XIV e padre Renato Chiera

I cardinali Ernest Simoni e Frank Leo in piazza San Pietro

Tra i cardinali, l’albanese Ernest Simoni e il canadese Frank Leo, hanno partecipato all’udienza generale. Il primo ha accompagnato in pellegrinaggio giubilare i fedeli della parrocchia di San Donato a Livizzano, dell’arcidiocesi di Firenze, dove risiede da quando, il 19 novembre 2016, Papa Francesco gli ha dato la porpora. “È una grande gioia poter incontrare Leone XIV. Ogni giorno, nel celebrare la Santa Messa, invito tutti i fedeli a pregare per lui, prescelto dallo Spirito Santo a guidare la Chiesa nell’universale ministero Petrino, faro per tutti gli uomini e donne di buona volontà”, ha confidato il cardinale, che nei giorni scorsi, il 18 ottobre, ha compiuto 97 anni. Ieri si era recato in visita sulla tomba di Papa Bergoglio a Santa Maria Maggiore e aveva celebrato la messa. L’arcivescovo di Toronto, da parte sua, ha guidato un centinaio di fedeli canadesi in pellegrinaggio giubilare “proprio in concomitanza con il Giubileo dei poveri” che si svolge dal 14 al 16 novembre, “per intraprendere un cammino di fede nel cuore della Chiesa e avvicinarci a Cristo, in comunione con tutti i santi e uniti al successore di Pietro”.

Dalla Slovacchia la parrocchia di Santa Rita a Kosice

Dalla Slovacchia è tornato all’udienza generale per salutare Leone XIV il confratello agostiniano Pavel Benedik, in passato priore della comunità della sacrestia pontificia. “Ho accompagnato con il parroco Andrej Kovala circa sessanta fedeli della comunità di Santa Rita a Kosice, officiata dagli agostiniani, che il 1° giugno scorso hanno festeggiato i 30 anni di presenza sul territorio. Nella programmazione iniziale per quel giorno era prevista la presenza del cardinale Prevost, che ovviamente eletto Papa non ha potuto mantenere l’impegno. Quindi abbiamo pensato di venire noi da lui, organizzando anche il pellegrinaggio giubilare”.

La nazionale di calcio di Malta

La nazionale di calcio maltese ha partecipato all’udienza generale di Leone XIV in occasione del 125° di fondazione della Malta Football Association (Mfa). La delegazione, guidata da Bjorn Vassallo ed Emilio De Leo, rispettivamente presidente della Mfa e commissario tecnico della rappresentativa, è stata accompagnata in piazza San Pietro dall’ambasciatore presso la Santa Sede, Frank Zammit.

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12 novembre 2025, 15:50