Concerto di Natale, il Papa: la musica è un luogo dell’anima che avvicina a Dio
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
La musica è per ognuno una colonna sonora che accompagna nella quotidianità,” è un diario condiviso, che custodisce i sentimenti di tutti – nostalgia, desiderio, attesa, smarrimento, rinascita”. Anche la festa del Natale ha un sapore simile, “ci ricorda che Dio, per manifestarsi, sceglie una trama umana”. Leone XIV costruisce l’analogia nel discorso col quale accoglie e saluta in Vaticano artisti e organizzatori del Concerto di Natale in programma stasera, 13 dicembre.
Il Natale, evento "vicino" senza imponenza
Giunto alla 33.ma edizione, sostenuto da sponsor e dalla Fondazione Gravissimum Educationis, quest’anno l’evento ha per finalità la costruzione di una scuola primaria in Repubblica Democratica del Congo, progetto salesiano delle Missioni Don Bosco. Per il Papa è l’occasione - dopo l’udienza di primo mattino ai protagonisti del Presepe vivente di Santa Maria Maggiore - di sottolineare ancora il valore della Natività. Questa sera, osserva, “ascolteremo melodie nate in contesti diversi, legate a storie, generazioni, sensibilità differenti. E tuttavia, come accade nel cielo notturno, queste luci sonore comporranno, in armonia, una costellazione comune che, come tale, non è soltanto un disegno, ma una guida”.
Il Natale, del resto, ci ricorda che Dio, per manifestarsi, sceglie una trama umana. Non si serve di scenografie imponenti, ma di una casa semplice; non si mostra da lontano, ma si fa vicino; non resta in un punto inaccessibile del cielo, ma ci raggiunge nel cuore stesso delle nostre piccole storie. Ci rivela, in questo modo, che la vita quotidiana – così com’è – può diventare il luogo dell’incontro con Lui.
Umanità ispirata dal Bambino
Il “linguaggio universale” della musica e dello spettacolo, prosegue Leone XIV parlando della finalità solidale del Concerto, ricorda pure che “la bellezza, quando è autentica, non rimane chiusa in sé stessa, ma genera scelte di responsabilità per la cura del mondo”.
Così la cultura diventa respiro per la dignità di tutti, specie dei più fragili. Perciò vi invito a vivere questo momento come un pellegrinaggio interiore. In occasione del Natale, la musica sia luogo dell’anima: uno spazio in cui il cuore prende voce, avvicinandoci a Dio e rendendo la nostra umanità sempre più ispirata dal suo amore.
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