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Il Papa al temine della Messa al Beirut Waterfront Il Papa al temine della Messa al Beirut Waterfront

Il Papa ai leader politici: ascoltate il grido dei popoli che invocano pace

Al termine della Messa celebrata nel Beirut Waterfront, Leone XIV rivolge un accorato appello a chi guida i Paesi segnati da guerre e violenze perchè si scelga la strada della pacificazione in Medio Oriente come in Guinea Bissau. Il Pontefice rivolge poi un pensiero anche alle vittime dell’incendio di Hong Kong. "La via dell’ostilità reciproca e della distruzione nell’orrore della guerra è stata percorsa troppo a lungo. Occorre educare il cuore alla pace"

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Durante l’Anno giubilare, ho desiderato farmi pellegrino di speranza nel Medio Oriente, implorando da Dio il dono della pace per questa amata terra, segnata da instabilità, guerre e dolore.

Le ultime parole di Papa Leone, al termine della messa celebrata nel Beirut Waterfront nel suo penultimo appuntamento in Libano, sono un richiamo forte alla pace: parola chiave del suo pontificato. Una parola che in questa terra è desiderio di tutti e che il Pontefice invita a ricercare nel Signore soprattutto nei momenti di sconforto e disperazione. “Guardiamo a Lui con speranza e coraggio, - afferma in inglese - invitando tutti a incamminarsi sulla via della convivenza, della fraternità e della pace”.

Siate costruttori di pace, annunciatori di pace, testimoni di pace!

Educare il cuore alla pace

Leone XIV invoca un cambio di rotta per il Medio Oriente, assumendo un atteggiamento nuovo e soprattutto rifiutando “la logica della vendetta e della violenza, per superare le divisioni politiche, sociali e religiose, per aprire capitoli nuovi all’insegna della riconciliazione e della pace”.

La via dell’ostilità reciproca e della distruzione nell’orrore della guerra è stata percorsa troppo a lungo, con i risultati deplorevoli che sono sotto gli occhi di tutti. Occorre cambiare strada, occorre educare il cuore alla pace.

Preghiere per i popoli in conflitto

Dinanzi a 150mila persone, il Pontefice assicura la sua preghiera per il Medio Oriente e “per tutti i popoli che soffrono a causa della guerra”.

Offro anche preghiere auspicando una pacifica soluzione delle attuali controversie politiche in Guinea Bissau. E non dimentico le vittime dell’incendio a Hong Kong e le loro famiglie.

In ascolto del dolore e della richiesta di pace

Nel cuore di Papa Leone c’è, dopo questi giorni di affetto e calore che ha avvertito in più occasioni, “l’amato Libano” e pertanto assicura preghiere per il Paese dei Cedri chiedendo l’impegno della comunità internazionale a “non risparmiare alcuno sforzo nel promuovere processi di dialogo e riconciliazione”. Il Vescovo di Roma invita poi a mettersi tutti “al servizio della vita, del bene comune, dello sviluppo integrale delle persone”.

Rivolgo un accorato appello a quanti sono investiti di autorità politica e sociale, qui e in tutti i Paesi segnati da guerre e violenze: ascoltate il grido dei vostri popoli che invocano pace!

Centocinquantamila fedeli alla Messa celebrata dal Papa a Beirut
Centocinquantamila fedeli alla Messa celebrata dal Papa a Beirut   (@Vatican Media)

Coraggio!

“A voi, cristiani del Levante, cittadini a pieno titolo di queste terre, - conclude il Papa - ripeto: coraggio! Tutta la Chiesa guarda a voi con affetto e ammirazione. La Vergine Maria, Nostra Signora di Harissa, vi protegga sempre!”.

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02 dicembre 2025, 11:48