Per Orchestra - di Marcello Filotei
Per Orchestra - di Marcello Filotei
Oggi proponiamo un capolavoro del passato particolarmente attuale, la Sesta Sinfonia di Dmitrij Šostakovič. Un lavoro particolare, a un primo ascolto quasi incomprensibile, soprattutto per la scelta di proporre in apertura, al posto del consueto allegro, un lunghissimo Largo. Struggente, malinconico, appassionato, a tratti disperato: una preghiera. Seguono due brevi allegri sgraziati, circensi, ipocriti. Ma perché questa passione nera? E' il 1939, la Russia guarda la guerra ancora da lontano. ma con una preoccupazione crescente. Un artista come Šostakovič, anima critica del regime sovietico, non se la sente di scrivere un allegro iniziale. C'è poco da stare allegri. Meglio una profonda confessione, una esposizione publica della profonda preoccupazione che lo attanaglia. Poi due momenti di falsa felicità, quella ostentata da chi continua a vivere come se nulla stesse accadendo. Forse si stava guardando intorno, forse si stava guardando dentro. Questa sinfonia è una denuncia pubblica contro tutte le guerre. E oggi, purtroppo, torna di grandissima attualità. Se da qualche parte c'è chi soffre sotto le bombe, a chilometri di distanza c'è sempre un artista che prega e mette alla berlina le ipocrisie del suo tempo. Šostakovič l'ha fatto. Chi sa se qualcuno lo sta facendo anche ora pensando alla tragedia che si sta consumando in Ucraina. Buon ascolto della la Sesta Sinfonia di Dmitrij Šostakovič diretta da Bernard Haitink sul podio dellla Concertgebouw Orchestra.