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2025.11.21 Copertina podcast "Baby crash"

Ep. 4 - Paure, narrazioni, futuro

«Padre, madre, figlio, figlia… sono parole che esprimono e suscitano naturalmente sentimenti di amore, rispetto e dedizione», ricordava Papa Leone al Quirinale, il 14 ottobre 2025. E Papa Francesco, nella Spes non confundit, avverte che «modelli basati sul profitto minano la cura delle relazioni». Sono queste le coordinate del quarto episodio di "Baby Crash. La sfida demografica, una questione di speranza", il podcast dedicato alla crisi demografica italiana e al futuro della narrazione familiare.

L’Italia vive un paradosso: crollo della natalità, rapido invecchiamento, quasi metà delle donne tra 18 e 49 anni senza figli, mentre il fenomeno del child free resta marginale. Per la grande maggioranza, dunque, la mancata genitorialità «non è una libera scelta», ma il frutto di ostacoli economici, culturali e sociali.

Il primo ospite, Gigi De Palo, osserva che i giovani non rifiutano affatto la famiglia: «Il 70 % dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni desiderano una famiglia… e l’85 % di questi vuole due o più figli». Ma, a 19 anni, «inizi a capire che è impossibile in Italia… e quindi abbassi il livello dei tuoi sogni». Per questo, afferma, «dobbiamo tornare a parlare di famiglia non come problema, ma come soluzione», mostrando che «diventare padre o diventare madre migliora la vita».

L’economista Matteo Rizzolli mette in luce una nuova paura non economica: «Si sta diffondendo tra i ragazzi l’idea che fare figli… sia una cosa socialmente degradante». Tra i giovanissimi emerge infatti l’ecoansia e la narrativa del “siamo già troppi”: «Chi oggi dice che siamo troppi vive quantomeno in un mondo fermo agli anni Sessanta… Il problema è la denatalità».

L’avvocata Daria Gianini denuncia il peso di una narrazione che vede la maternità come limite professionale: «Le donne si sentono più al loro agio se occultano o omettono la loro realtà di mamma… perché viene visto come un ostacolo». E aggiunge: «La realtà di lavoratrice e mamma fa sì che quella donna sia un abilissimo giocoliere… dovrebbe essere valorizzata». Sulla speranza, afferma: «La normalità, la positività e l’empatia sono più silenziose, però sono diffusissime… e quindi sì, c’è speranza».

Infine Adriano Bordignon ricorda che, per quanto riguarda gli indici di natalità, l’Italia è «a macchia di leopardo» e che servono politiche «strutturali, universali e generose», radicate nella sussidiarietà. La parola che più spaventa i giovani? «Incertezza», perché oggi «dobbiamo dare ai giovani gli strumenti per far fronte all’incertezza in cui si naviga».

Il podcast si chiude ricordando che, come insegna la bolla del Giubileo 2025, «il desiderio di generare dipende dalla speranza e genera speranza». Ogni figlio è «un piccolo atto di fiducia»: restare aperti alla vita, anche oggi, è davvero «una questione di speranza».

03 dicembre 2025