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Scrittura a mano in via di estinzione: il valore del tratto grafico e la sua tutela - seconda parte

Cura e conduzione: Paola Simonetti: 

Ospiti: 
Prof. Fermino Giacometti - Presidente dell’Istituto internazionale di grafologia “G. Moretti” di Urbino 
D.ssa Maria Teresa Morasso -  Grafologa di scuola morettiana, specializzata in Educazione del gesto grafico 

“Posso scrollarmi di dosso tutto mentre scrivo; i miei dolori scompaiono, il mio coraggio rinasce”. Queste sono le parole di Anna Frank, che commuovono oggi come ieri per la potenza della loro eredità, se guardiamo al tragico destino di questa ragazzina intelligente e luminosa. La sua penna ha tracciato sui fogli del suo diario una delle più belle testimonianze intime, ma anche storiche, che si ricordino. La potenza delle sue parole è figlia di quella straordinaria intimità propria dell’azione dello scrivere: la immaginiamo in un angolo scelto, la penna fra le dita, a prendere contatto con le sue emozioni, i ricordi, la ricostruzione di fatti, volti, voci. E poi a gettare sulla carta con quel segno grafico unico che è come una impronta digitale, che racconta non solo contenuti, ma anche l’anima di chi lo sta tracciando. Questo è la scrittura a mano, quell’attività umana che ha segnato l’evoluzione degli umani e della loro storia, divenendo una grande conquista di civiltà per i popoli e la loro istruzione e che pure è in via di estinzione, soffocata dall’uso delle tecnologie. Una perdita di cui si parla poco, almeno sui media, ma che trova molti studiosi al lavoro per il suo potenziamento e recupero, anche attraverso la divulgazione e l’insegnamento. 

12 giugno 2019