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Rivoluzione in Pakistan sui diritti delle donne: nascono mille tribunali speciali - seconda parte

Cura e conduzione: Paola Simonetti 

Ospite: Riccardo Noury - Portavoce Amnesty International Italia 

Solo nel 2018 in Pakistan sono state 845 violenze sessuali contro le donne un numero che tiene conto soltanto degli episodi denunciati, che sono una piccolissima parte. Botte, stupri, incesti, ma anche aggressioni con l’acido, rapimenti per matrimoni forzati, delitti d’onore: le donne pachistane sono vittime di soprusi sia nelle loro famiglie d’origine sia in quelle acquisite con il matrimonio. La loro condizione è simile a quelle di tantissime altre realtà tradizionaliste. In questo paese, come in molti altri dell’area, le donne sono spesso oggetto di scambio, soggetti fra i più deboli della società, in balia del potere del patriarca o del marito e delle tradizioni più ataviche. E dalle violenze, in queste contesto, è difficilissimo difendersi, far valere la verità. E' però notizia delle scorse settimane che nel paese è scattata la creazione di oltre mille tribunali speciali per punire i reati contro il femminile. L’annuncio è stato dato dal giudice capo del Pakistan, Asif Saeed Khosa, alla guida della Corte suprema. «Avremo 1.016 tribunali per la violenza di genere in tutto il Pakistan, almeno uno in ogni distretto – ha detto il giudice in un discorso trasmesso dalla tv di Stato – L’atmosfera in queste corti sarà diversa dalle altre, così che chi denuncia un reato possa farlo senza paura». Ma sarà vera rivoluzione, anche sul fronte culturale? 

24 luglio 2019