L’Italia della “protezione”: nascono le “città rifugio” per gli attivisti dei diritti umani - prima parte
Cura e conduzione: Paola Simonetti
Ospiti:
- Riccardo Noury – Portavoce Amnesty International Italia
- Maria Chiara Franzoia – Assessora alle politiche sociali del Comune di Trento
Subiscono minacce, attacchi fisici, intimidazioni, ma anche campagne di diffamazione, arresti arbitrari, e non di rado il loro impegno ha come prezzo la vita stessa. Parliamo di tutti quegli attivisti che lottano per la difesa dei diritti umani, che si oppongono strenuamente a soprusi, abusi di potere, dittature, appropriazioni indebite da parte del potere costituito per ciò che riguarda la terra. Giornalisti, avvocati, membri di organizzazioni locali, ma anche semplici cittadini determinati, così come gruppi umani che hanno loro rappresentanti cercano di dare voce e giustizia a chi non ha né l’una né l’altra. Un contesto che spesso costringe queste persone a sottoporsi a un esilio forzato fuggendo dal proprio paese. In Italia, sulla scia di alcune buone prassi europee e con linee guida dettate proprio dall'Unione, si sta facendo strada non senza difficoltà la rete delle cosiddette “Città rifugio”, realtà urbane disponibili all’accoglienza e alla protezione di queste persone, ma anche a farsi cassa di risonanza delle loro battaglia. La città di Trento è stata pioniera nell'adottare il provvedimento, ma Amnesty International sta mettendo in campo accordi per istituire città a rifugio anche a Torino, Bologna e Milano.