Cerca

Amazzonia in fiamme: disastro ecologico e umanitario per le popolazioni indigene - prima parte

Cura e conduzione: Paola Simonetti 

Ospite: Francesca Casella - Direttrice della sede italiana di "Survival International" 

Le fiamme stanno mandando in fumo uno dei principali polmoni del Pianeta: la foresta amazzonica brasiliana che brucia da settimane. Una delle più straordinarie ricchezze naturali del mondo, unica nel suo genere  ospita il 10% delle specie animali del pianeta per le quali ci saranno conseguenza catastrofiche. Almeno 9.000 gli incendi in corso nelle grandi aree pluviali in direzione di Bolivia, Paraguay e Perù. Zone popolate anche da gruppi umani indigeni, da migliaia di anni guardiani della foresta, messi a rischio non solo dalla fiamme, ma anche dall’attacco governativo alla loro sopravvivenza. Il fumo nero provocato dagli incendi è arrivato fino alla città di San Paolo a 2700 km. Il presidente brasiliano Bolsonaro, che ha tentato di negare il disastro e che è accusato da più parti di fare una politica anti protezionistica delle aree verdi del paese, in un primo momento aveva rifiutato i fondi, circa 20 milioni di euro, messi a disposizione dalla comunità internazionale al G7 per tamponare l’emergenza, ma è notizia delle ultime ore che Bolsonaro abbia accettato la donazione dalla Gb da 10 mln sterline. Nei giorni scorsi, nel timore di sanzioni internazionali, ha deciso di inviato l’esercito per porre rimedio alla situazione. A incidere sulla sua posizione, ci ha segnalato un articolo di Repubblica dello scorso 24 agosto, anche le pressioni dei cittadini brasiliani che stanno protestando in piazza contro la sua politica ambientale, ama anche quella dei vescovi locali che alzano la voce per chiedere lo stop dei roghi e la protezione della foresta.  Attiva anche una petizione internazionale, lanciata in Brasile quattro giorni fa sulla piattaforma Change.org, 'Prevenire la deforestazione e lo sfruttamento dell'Amazzonia!', che ha superato 5 milioni di firme. L'appello internazionale raccoglie le adesioni di cittadini residenti in Italia, Germania, Brasile, Spagna. 

28 agosto 2019