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Il lavoro giusto: scegliere lo stage più qualificante all’estero. Ci pensa una app - seconda parte

Cura e conduzione: Paola Simonetti 

Ospite: Giuseppe Iuzzolino -Esperto Inapp di stage e membro del gruppo di gestione app Stage4eu   

Il fronte occupazione nella Penisola è critico per diversi aspetti. Il mondo del lavoro infatti soffre non solo del problema della carenza di impiego, ma quando il lavoro c’è della difficoltà di reperimento di figure professionali all’altezza della domanda. Pensate che dati resi noti ieri, da Unioncamere e Anpal , ci dicono che dei 250mila contratti di lavoro che le imprese dell'industria e dei servizi intendono stipulare nel  mese di agosto, in aumento tendenziale del 7,9%, il 30% comporterà difficoltà di reperimento. Non solo l’Italia soffre del disallineamento tra le competenze di un lavoratore e quello che dovrebbe avere per fare bene il proprio lavoro, quello che con un inglesismo molto diffuso si chiama “skill mismatch”. Il 17% degli italiani fa un lavoro per il quale non è qualificato. Un problema enorme che si traduce in perdita di competenze, motivazione, e anche di soldi. In questo contesto, dunque, appare fondamentale, dopo o durante gli studi, scegliere bene il tirocinio che si riveli il più azzeccato possibile per valorizzare il tipo di studio intrapreso, un percorso di apprendimento che se speso all’estero può rivelarsi un valore aggiunto molto significativo. Né sono convinti i creatori di uno strumento che proprio con questi obiettivi è nato:  l’applicazione “Stage4eu” per cercare occasioni di stage all’estero, messo in campo dall’Inapp, l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, nato dalle cenere dell’Isfol, che si preoccupa di monitorare le politiche del lavoro e della formazione in Italia. Il progetto “Stage4eu” a un anno di vita ha consentito, secondo i dati resi noti dai suoi realizzatori, a 5300 utenti di scaricare la app per consultare circa 3700 offerte di stage disponibili in vari paesi europei

07 agosto 2019