Cerca

Papa Leone XiV riceve il documento dei vescovi dei Paesi del sud del mondo Papa Leone XiV riceve il documento dei vescovi dei Paesi del sud del mondo  (@VATICAN MEDIA)

Il Mondo alla Radio 01.07.2025

“Una chiamata per la giustizia climatica e la casa comune: conversione ecologica, trasformazione e resistenza alle false soluzioni”. È questo il titolo del documento presentato stamattina nella Sala Stampa della Santa Sede e promosso dai vescovi africani del Secam, quelli asiatici della Fabc e quelli sudamericani del Celam, insieme alla Pontificia Commissione per l’America Latina, a dieci anni dalla Laudato Si’ e in vista della Cop30 sul clima che si svolgerà a Belem in Brasile il prossimo novembre. Ne parliamo con Sebastian Sanson Ferrari, della redazione in lingua spagnola dei media vaticani

Rispettare l'integrità territoriale, cessare le ostilità e disarmare tutti i gruppi armati non statali. Sono i punti salienti dell’accordo di Pace tra Repubblica democratica del Congo e Ruanda, firmato il 27 giugno alla Casa Bianca ed entrato in vigore il giorno seguente e che ha come obiettivo quello di porre fine al conflitto che vede le forze governative scontrarsi con il gruppo M23, sostenuto proprio dal Rwanda, nell’est del Paese. Per un commento ascoltiamo l’africanista Enrico Casale:

Edifici bruciati, vetrine rotte e migliaia di negozi saccheggiati. È di almeno 16 morti e 400 feriti, secondo varie organizzazioni per i diritti umani, il bilancio degli scontri in Kenya tra dimostranti e polizia durante le manifestazioni della scorsa settimana a Nairobi, ad un anno dalle imponenti proteste violentemente represse dalle forze dell’ordine, quando in base ai dati delle stesse ong più di 60 persone furono uccise e decine di altre risultano a tutt’oggi disperse. Il 25 giugno 2024 migliaia di manifestanti assaltarono il Parlamento, chiedendo il ritiro della legge finanziaria in discussione e le dimissioni di William Ruto: furono le più imponenti dall’inizio della sua presidenza nel 2022. Sui motivi delle proteste. L' intervista è a Giovanni Carbone, docente all’università di Milano e responsabile del programma Africa dell’Ispi:

Papa Leone XIV, lo scorso 26 giugno ha pronunciato all’udienza alla Roaco, la riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali, il 26 giugno scorso, ha usato parole durissime per condannare la guerra. E lo ha fatto non solo rivolgendosi all’Ucraina, alla “situazione tragica e disumana di Gaza” e al Medio Oriente. Questo appello arriva mentre i Paesi Nato riuniti all’Aja hanno approvato la decisione storica di aumentare le spese per la difesa al 5% del Pil e sta facendo molto discutere la decisione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha firmato un decreto, con effetto immediato, che stabilisce il ritiro del Paese dalla Convenzione di Ottawa che vieta l'impiego, lo stoccaggio, la produzione e il trasferimento di mine antiuomo. Ne abbiamo parlato con Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana Pace e disarmo, che ci spiega anche, cosa contiene questa Convenzione e quali Paesi l'hanno abbracciata. E quali sono i rischi di un abbandono della stessa.

Parallelamente alla questione del disarmo, c’è quella del rispetto del diritto internazionale. Dopo l’ordine mondiale scaturito dal 1945 all’insegna del multilateralismo, si sta tornando a una comunità internazionale dominata dalle grandi potenze.La domanda che dunque molti si pongono è se, di fronte a un mondo radicalmente cambiato rispetto a solo pochi anni fa, vi sia ancora spazio per una struttura come quella delle Nazioni Unite, che ha appena compiuto ottant’anni, spiega Vincenzo Buonomo, professore ordinario di diritto internazionale e coordinatore dei dottorati della facoltà di diritto civile presso la Pontificia Università Lateranense.

Nel corso della Quarta Conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo,, è stato adottato il cosiddetto 'Impegno di Siviglia' o 'Compromiso de Sevilla', che getta le basi per un quadro globale rinnovato per il finanziamento dello sviluppo. Gli impegni includono misure per colmare il deficit di finanziamento di 4.000 miliardi di dollari per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030, affrontare le crisi del debito e riformare le regole per rendere il sistema finanziario internazionale più equo e trasparente. Il documento, a cui non hanno aderito gli Usa, chiede un gettito fiscale minimo pari al 15% del prodotto interno lordo di un paese per aumentare le risorse pubbliche, che i prestiti da parte delle banche multilaterali di sviluppo vengano triplicati e l'aumento dei finanziamenti privati attraverso incentivi agli investimenti in settori critici come le infrastrutture. Vengono chieste inoltre riforme per aiutare i paesi a far fronte all'aumento del debito.. Che ruolo gioco oggi il multilateralismo in tempi turbolenti per le relazioni internazionali? Sentiamo il commento di Valeria Emmi, responsabile Advocacy e Strategy di Fondazione CESVI.

In conduzione: Michele Raviart

In regia: Bruno Orti

Con i contributi di Cecilia Seppia, Marco Guerra, Giada Aquilino, Francesco De Remigis, Guglielmo Gallone, Silvia Giovanrosa

01 luglio 2025