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Le proteste in Tunisia durante la Primavera Araba Le proteste in Tunisia durante la Primavera Araba  (ANSA)

Il Mondo alla Radio 17.12.2025

Il 17 dicembre del 2010, quindici anni fa, a Sidi Bouzid, nel centro della Tunisia, un ragazzo di 25 anni, Mohammed Bouzizi si diede fuoco per protestare per il sequestro delle sue merci, il ritiro dei documenti e l’impossibilità di parlare con le autorità. Una protesta estrema e violenta che diede inizio alla Rivoluzione dei Gelsomini in Tunisia e al periodo delle Rivoluzioni arabe, che portarano a manifestazioni e a cambi di governo, in tutto il mondo arabo, tra cui Egitto e Siria. Ne parliamo con Francesco De Remigis, collega della Radio Vaticana che era lì in quei giorni e con  Alessio Stilo, responsabile del Desk Medio Oriente e Nord Africa del Ce.S.I. - Centro Studi Internazionali.

ll vescovo di Bentiu, capitale dello stato di Unity in Sud Sudan, monsignor Christian Carlassare, ci racconta come la guerra per le risorse sia uno dei motivi dell’instabilità del Paese.

In occasione della Giornata internazionale dei diritti dei migranti, che si celebra il 18 dicembre ogni anno, facciamo il punto su quelle che sono le tutele che per scelta o necessità decidono di lasciare il proprio Paese e lo facciamo con il professor Olivero Forti, docente di Geopolitica delle migrazioni presso l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

La migrazione, ha scritto il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un messaggio “è un potente motore del progresso, ma se gestita male o mal presentata, può alimentare odio e divisione, mettendo in pericolo la vita di chi cerca sicurezza e buona fortuna". Per questo, ha ribadito, è essenziale - decostruire le narrazioni che disumanizzano i migranti e sostituirle con narrazioni basate sulla solidarietà". Sul tema abbiamo ascoltato monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale di Migrantes

Le persone migranti sono anche forza lavoro, troppe volte non tutelato, di questo parla il rapporto “dal caporalato alla legalità. Il lavoro che fa crescere l’italia”, realizzato dai Fai Cisl, confronti sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare, un settore dove lavorano 362 mila persone migrante, circa una su tre. Ne parliamo al telefono con il professor Paolo Naso, professore emerito alla Sapienza di Roma e tra gli estensori del rapporto.

17 dicembre 2025