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2025.05.27 copertina podcast Leone dixit

Ep. 19 - L'audacia del disarmo

Tra le parole di Gesù che non vogliamo lasciar cadere, una risuona in particolare oggi, in questa veglia di preghiera per la pace: quella rivolta a Pietro nell’orto degli ulivi: “Metti via la spada” (cfr Gv 18,11). Disarma la mano e prima ancora il cuore. Come già ho avuto modo di ricordare in altre occasioni, la pace è disarmata e disarmante. Non è deterrenza, ma fratellanza, non è ultimatum, ma dialogo. Non verrà come frutto di vittorie sul nemico, ma come risultato di semine di giustizia e di coraggioso perdono. Metti via la spada è parola rivolta ai potenti del mondo, a coloro che guidano le sorti dei popoli: abbiate l’audacia del disarmo! Ed è rivolta al tempo stesso a ciascuno di noi, per farci sempre più consapevoli che per nessuna idea, o fede, o politica noi possiamo uccidere. Da disarmare prima di tutto è il cuore, perché se non c’è pace in noi, non daremo pace. Papa Leone XIV, Meditazione per la Veglia di preghiera e il Rosario per la pace, Giubileo della spiritualità mariana, sabato 11 ottobre

“Metti via la spada…”. È ormai calata la sera in piazza San Pietro, quando Papa Leone, sabato 11 ottobre 2025, pronuncia queste parole al termine della Veglia mariana per la pace. “Metti via la spada” è l’ordine che Gesù da a Pietro, l’irruento, che si era gettato nella mischia per difendere il Maestro al momento dell’arresto e aveva tagliato un orecchio a Malco, un servo del Sommo Sacerdote. “Metti via la spada” dice Gesù all’Apostolo che ancora non aveva capito, come noi oggi fatichiamo a capire e a far nostri l’insegnamento e la testimonianza del Nazareno che ci chiede di amare anche i nemici, non certo di ucciderli. “Metti via la spada” è il grido che Papa Leone lancia ai potenti del mondo, alle tante “spade” minacciose oggi rappresentate da armi sofisticate e sempre più “spersonalizzate”, comandate a distanza: i droni che mietono vittime innocenti in Ucraina, i droni che ammazzano i bambini a Gaza… Le bombe cosiddette intelligenti che intelligenti in realtà non lo sono mai… “Abbiate l’audacia del disarmo!”: sì, il Papa ci insegna che oggi ci vuole più coraggio a fare la pace che la guerra! Che il disarmo, il sogno inseguito dalla generazione che aveva conosciuto la Guerra Fredda, è l’unica via. Invece gli arsenali sono zeppi di micidiali ordigni nucleari e i Paesi fanno a gara a chi spende di più per riarmarsi… Una corsa folle verso la distruzione totale!

Ascoltiamo ancora il Signore Gesù: i grandi del mondo si costruiscono imperi con il potere e il denaro (cfr Mt 20,25; Mc 10,42), «Voi però non fate così» (Lc 22,26). Dio non fa così: il Maestro non ha troni, ma si cinge un asciugamano e s’inginocchia ai piedi di ciascuno. Il suo impero è quel poco di spazio che basta per lavare i piedi dei suoi amici e prendersi cura di loro. È anche l’invito ad acquisire un punto di vista diverso per guardare il mondo dal basso, con gli occhi di chi soffre, non con l’ottica dei grandi; per guardare la storia con lo sguardo dei piccoli e non con la prospettiva dei potenti; per interpretare gli avvenimenti della storia con il punto di vista della vedova, dell’orfano, dello straniero, del bambino ferito, dell’esule, del fuggiasco. Papa Leone XIV, Meditazione per la Veglia di preghiera e il Rosario per la pace, Giubileo della spiritualità mariana, sabato 11 ottobre

Ma sbaglierebbe chi pensasse che il grido di Leone, la sera dell’11 ottobre 2025, sia stato rivolto solo ai grandi, solo ai potenti… No, “Metti via la spada” è rivolto a ciascuno di noi. Perché la pace può nascere solo da un cuore disarmato che guardi il mondo con gli occhi di soffre e non con la prospettiva dei potenti.

Andrea Tornielli
 

14 ottobre 2025