Ep. 21 - La globalizzazione dell'impotenza
L’esclusione è il nuovo volto dell’ingiustizia sociale. Il divario tra una “piccola minoranza” – l’1% della popolazione – e la stragrande maggioranza si è ampliato in modo drammatico. Tale esclusione è una “novità” che Papa Francesco ha denunciato come “cultura dello scarto”, affermando con veemenza: «Gli esclusi non sono “sfruttati”, ma emarginati, “scarti”». (…) Come Vescovo in Perù, sono felice di aver sperimentato una Chiesa che accompagna le persone nei loro dolori, nelle loro gioie, nelle loro lotte e nelle loro speranze. Questo è un antidoto contro un’indifferenza strutturale che si va diffondendo e che non prende sul serio il dramma di popoli spogliati, derubati, saccheggiati e costretti alla povertà. Spesso ci sentiamo impotenti dinanzi a tutto questo, eppure, a questa che ho definito «globalizzazione dell’impotenza», dobbiamo iniziare ad opporre una «cultura della riconciliazione e dell’impegno». Papa Leone XIV, discorso ai partecipanti all'Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, 23 ottobre 2025.
Ricevendo in Vaticano giovedì 23 ottobre 2025 i Movimenti Popolari convenuti a Roma per il loro incontro mondiale, Papa Leone ha tenuto un discorso importante per le sue implicazioni sociali, rivendicando l’impegno della Chiesa in difesa degli ultimi, per la costruzione di un sistema più giusto. Il Successore di Pietro ha parlato dei popoli “spogliati, derubati, saccheggiati e costretti alla povertà”, chiedendo di superare la “globalizzazione dell’impotenza”. È interessante da notare: Papa Francesco, a Lampedusa parlò della “globalizzazione dell’indifferenza”. Il suo successore parla della “globalizzazione dell’impotenza”: si può infatti non essere indifferenti, ci si può lasciar scuotere e colpire dai drammi della povertà e dell’ingiustizia, ma spesso ci si ferma a questo, a questa “impotenza”. Non possiamo rimanere indifferenti, non ci dobbiamo credere di non poter far nulla… L’ingiustizia che ci circonda può essere affrontata e corretta… Quello attuale non è affatto il migliore dei sistemi possibili e cambiarlo in meglio è un compito che ci riguarda tutti…
Vorrei accennare al tema della sicurezza. Gli Stati hanno il diritto e il dovere di proteggere i propri confini, ma ciò dovrebbe essere bilanciato dall’obbligo morale di fornire rifugio. Con l’abuso dei migranti vulnerabili, non assistiamo al legittimo esercizio della sovranità nazionale, ma piuttosto a gravi crimini commessi o tollerati dallo Stato. Si stanno adottando misure sempre più disumane – persino politicamente celebrate – per trattare questi “indesiderabili” come se fossero spazzatura e non esseri umani. Il cristianesimo, invece, si riferisce al Dio amore, che ci rende fratelli tutti e ci chiede di vivere da fratelli e sorelle. Papa Leone XIV, discorso ai partecipanti all'Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, 23 ottobre 2025.
In un altro passaggio del discorso pronunciato giovedì 23 ottobre 2025 ai Movimenti Popolari, Papa Leone è tornato a parlare dei migranti e dei “gravi crimini commessi o tollerati” dallo Stato, delle misure “disumane” con cui si trattano questi nostri fratelli e sorelle come fossero “spazzatura”. Leone XIV non nomina alcun Paese, sta a noi guardarci intorno e trarre le conseguenze… Ma se ci diciamo cristiani non possiamo dimenticare che siamo seguaci di un Dio che si è fatto Uomo e da bambino è stato migrante, sfollato, rifugiato.
Andrea Tornielli