Ep. 22 - Educare a partire dagli esclusi
La vita si illumina non perché siamo ricchi o belli o potenti. Si illumina quando uno scopre dentro di sé questa verità: sono chiamato da Dio, ho una vocazione, ho una missione, la mia vita serve a qualcosa più grande di me stesso! Ogni singola creatura ha un ruolo da svolgere. Il contributo che ciascuno ha da offrire è di valore unico, e il compito delle comunità educative è quello di incoraggiare e valorizzare tale contributo. Non dimentichiamolo: al centro dei percorsi educativi devono esserci non individui astratti, ma le persone in carne ed ossa, specialmente coloro che sembrano non rendere, secondo i parametri di un’economia che esclude e uccide. Siamo chiamati a formare persone, perché brillino come stelle nella loro piena dignità. Papa Leone XIV, omelia Santa Messa Giubileo mondo educativo e proclamazione a dottore della Chiesa di S. John Henry Newman, 1° novembre 2025.
Sabato 1° novembre 2025, celebrando il Giubileo del mondo educativo, Leone XIV ha proclamato John Henry Newman “Dottore della Chiesa” e nell’omelia ha invitato a mettere al centro dell’educazione non idee, schemi, o “individui astratti”, bensì le persone in carne e ossa, le persone concrete e in modo speciale gli scartati, quelli che – secondo un’ottica mercantilistica – “sembrano non rendere”. Anche in questo caso, come già aveva fatto nelle scorse settimane, Leone conferma il capovolgimento che il Vangelo opera nei nostri parametri, nei parametri del mondo. Le beatitudini proclamate da Gesù rappresentano l’apice di questo capovolgimento: beati i poveri, quelli che hanno fame e sete di giustizia, coloro che sono nel pianto, i perseguitati, gli operatori di pace. Per capire il centro, bisogna guardarlo dalla periferia, per educare davvero, bisogna partire dagli esclusi, non dalle elite!
Disarmiamo le false ragioni della rassegnazione e dell’impotenza, e facciamo circolare nel mondo contemporaneo le grandi ragioni della speranza. Contempliamo e indichiamo costellazioni che trasmettano luce e orientamento in questo presente oscurato da tante ingiustizie e incertezze. Perciò vi incoraggio a fare delle scuole, delle università e di ogni realtà educativa, anche informale e di strada, come le soglie di una civiltà di dialogo e di pace”. Papa Leone XIV, omelia Santa Messa Giubileo mondo educativo e proclamazione a dottore della Chiesa di S. John Henry Newman, 1° novembre 2025.
Nella stessa omelia per il Giubileo del mondo dell’educazione, il Papa ha esortato a moltiplicare realtà educative che diventino “soglie di una civiltà di dialogo e di pace”. Che cosa significa? La pace è stata fin dall’inizio del pontificato un tema attualissimo e molto caro a Leone XIV. Nel mondo che brucia, flagellato da guerre e odio, ogni realtà educativa cristiana ha il compito e il dovere di educare al dialogo e alla pace! Del resto il Successore di Pietro l’aveva chiesto con grande chiarezza ai vescovi italiani, ricevendoli in udienza, auspicando che ogni Diocesi possa promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro, affinché ogni comunità diventi una “casa della pace”. In modo ancora più specifico, questo compito spetterebbe alle realtà educative, specialmente alle università cattoliche, chiamate a pensare e ripensare l’attuale sistema e a studiare soluzioni nuove per la pace, il dialogo, il negoziato, la costruzione di un’economia inclusiva.
Andrea Tornielli