Ep. 27 - La possibilità di ricominciare sempre
Dal carcere, infatti, Giovanni il Battista sente «parlare delle opere del Cristo», che sono diverse da quelle che lui si aspettava. E allora manda a chiedergli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (v. 3). Chi cerca verità e giustizia, chi attende libertà e pace interroga Gesù. È proprio Lui il Messia, cioè il Salvatore promesso da Dio per bocca dei profeti? La risposta di Gesù porta lo sguardo su coloro che Lui ha amato e servito. Sono loro: gli ultimi, i poveri, i malati a parlare per Lui. Il Cristo annuncia chi è attraverso quello che fa. E quello che fa è per tutti noi segno di salvezza. Infatti, quando incontra Gesù, la vita priva di luce, di parola e di gusto ritrova senso: i ciechi vedono, i muti parlano, i sordi odono. L’immagine di Dio, deturpata dalla lebbra, riacquista integrità e salute. Persino i morti, del tutto insensibili, tornano alla vita. Questo è il Vangelo di Gesù, la buona notizia annunciata ai poveri: quando Dio viene nel mondo, si vede! Papa Leone XIV, Angelus, III Domenica di Avvento, 14 dicembre 2025
All’Angelus di domenica 14 dicembre 2025 Papa Leone ci ricorda ancora una volta il capovolgimento delle logiche mondane che Gesù ha portato con la sua parola e la sua testimonianza: Cristo annuncia chi è innanzitutto attraverso quello che fa. E il suo Vangelo è annunciato ai poveri, sui quali il Messia ha posato il suo sguardo, su coloro che ha amato e servito. Il cristiano non può ridursi al conformistico quieto vivere, dentro alle bolle dell’indifferenza. Il cristiano cerca verità e giustizia, attende libertà e pace e guarda al mondo con gli occhi del suo Signore, cioè dalla prospettiva dei poveri, dei malati, degli ultimi, dei carcerati, come Giovanni Battista imprigionato dal tetrarca della Galilea e della Perea Erode Antipa…
Papa Francesco auspicava, in particolare, che si potessero concedere, per l’Anno santo, anche «forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società», e ad offrire a tutti reali opportunità di reinserimento. Confido che in molti Paesi si dia seguito al suo desiderio. Il Giubileo, come sappiamo, nella sua origine biblica era proprio un anno di grazia in cui ad ognuno, in molti modi, si offriva la possibilità di ricominciare… Papa Leone XIV, Omelia per la Santa Messa del Giubileo dei detenuti, 14 dicembre 2025
La mattina di domenica 14 dicembre, celebrando nella Basilica di San Pietro il Giubileo dei detenuti, Papa Leone ha citato la richiesta che il suo predecessore Francesco aveva fatto in occasione della pubblicazione della Bolla giubilare Spes non confundit: unire alla celebrazione del Giubileo atti di amnistia e forme di condono, per facilitare il reinserimento dei carcerati e offrire a più persone possibile la possibilità di ricominciare. Giovanni Battista ha conosciuto la durezza del carcere prima di essere ucciso da un re invidioso e assetato di potere, Gesù stesso ha conosciuto seppur brevemente il carcere prima di essere condotto al patibolo, anche Pietro è stato carcerato a Roma… Tanti martiri cristiani lungo i secoli hanno patito la privazione della libertà prima di donare la loro vita per Gesù. Ed è Gesù stesso a citare le visite ai carcerati, nei quali vedere il volto di Lui carcerato, tra le condizioni per entrare nel Regno dei Cieli. Ecco perché i Papi insistono nel chiedere amnistie e condoni, testimoniando il volto misericordioso di un Dio che abbraccia e risolleva, offrendo a ciascuno di noi la possibilità di ricominciare sempre.
Andrea Tornielli