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Sfollati sudanesi fuggono dal Darfur verso il Chad Sfollati sudanesi fuggono dal Darfur verso il Chad  (ZOHRA BENSEMRA)

Ep. 2 - Il Sudan nell'ombra

Martedì la Corte penale internazionale ha riconosciuto Ali Kushayb, capo miliziano sudanese, colpevole di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi in Darfur nel 2005. Vent’anni dopo, la situazione non è cambiata. In Sudan si sta consumando la più grave crisi umanitaria al mondo, dimenticata da tutti

Questa settimana la Corte penale internazionale ha riconosciuto Ali Kushayb, capo miliziano sudanese, colpevole di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi in Darfur nel 2005. Vent’anni dopo, la situazione non è cambiata. Anzi, nelle stesse ore in cui il presidente Trump annunciava l’accordo fra Hamas e Israele, le forze paramilitari sudanesi bombardavano una moschea e il reparto di maternità dell’ospedale di El Fasher, capitale del Darfur settentrionale. Il bilancio è tragico: una dozzina di civili morti, tra cui donne e bambini, e altri 17 feriti. Una conta che si aggiorna giorno dopo giorno: secondo l’Onu, solo ad ottobre sono state uccise oltre 50 persone. In Sudan, dal 2023, non si è mai smesso di bombardare, ma il mondo sembra dimenticarlo. Ed ecco perché noi ve lo raccontiamo in dieci minuti, qui, su Off the Radar.

Lo facciamo anzitutto con una nota di speranza: cioè, col racconto di padre Renato Kizito Sesana, missionario comboniano, che nel 2001, insieme all’associazione Koinonia, ha aperto due scuole primarie e un istituto di formazione per i maestri tra i Monti Nuba. Almeno una volta all’anno, padre Kizito torna a visitare queste strutture, in una parte del Sudan lacerata dal conflitto e dalla migrazione. E allora ci siamo poi calati qui, nei Nuba, per capire il fenomeno migratorio sudanese e lo stato di un conflitto che si consuma principalmente nel Darfur settentrionale, ad El Fasher. Gli ultimi sviluppi sul terreno ce li ha invece spiegati Luciano Pollichieni, esperto di geopolitica africana e curatore della newsletter Africanismi.

10 ottobre 2025