Ep. 8 - La postura pakistana
È una potenza nucleare dal 1998, è il quinto Paese più popoloso al mondo, è il secondo per numero di attacchi terroristici. Eppure, del Pakistan si parla pochissimo. Lunedì, però, come racconta il quotidiano Le Monde, nella "Terra dei Puri" è avvenuto un fatto importante: il Parlamento pakistano ha approvato il ventisettesimo emendamento, che concede al capo delle forze armate, Asim Munir, poteri straordinari, immunità a vita e il controllo sulla nuova Corte costituzionale.
Il rafforzamento del potere militare in Pakistan conta anzitutto perché, in soli cinque mesi, Islamabd si è trovata al centro di due crisi armate brevi, ma importanti: la prima con l'India, storico rivale dal 1947, e la seconda con l'Afghanistan, a seguito dei vari attentati rivendicati dai talebani pakistani. Nell'affermazione dell'identità pakistana si inserisce poi il discorso religioso, come testimoniato dalla teoria delle "due nazioni" richiamata più volte da Munir. Ed è dunque questo duplice aspetto, geopolitico e religioso, anche alla luce della minoranza cristiana, che vogliamo indagare oggi per capire la postura pakistana. Lo abbiamo fatto insieme al nostro ospite, Mobeen Shahid, professore presso la Facoltà di Filosofia dell’università urbaniana e fondatore dell’Associazione Pakistani Cristiani in Italia.