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2024.02.13 Papale Papale PANE

Ep. 149 - Papale papale -"Pane"

Francesco, udienza generale 27 marzo 2019

Passiamo oggi ad analizzare la seconda parte del “Padre nostro”, quella in cui presentiamo a Dio le nostre necessità. Questa seconda parte comincia con una parola che profuma di quotidiano: il pane.  La preghiera di Gesù parte da una domanda impellente, che molto somiglia all’implorazione di un mendicante: “Dacci il pane quotidiano!”. Questa preghiera proviene da un’evidenza che spesso dimentichiamo, vale a dire che non siamo creature autosufficienti, e che tutti i giorni abbiamo bisogno di nutrirci.

Le Scritture ci mostrano che per tanta gente l’incontro con Gesù si è realizzato a partire da una domanda. Gesù non chiede invocazioni raffinate, anzi, tutta l’esistenza umana, con i suoi problemi più concreti e quotidiani, può diventare preghiera. Nei Vangeli troviamo una moltitudine di mendicanti che supplicano liberazione e salvezza. Chi domanda il pane, chi la guarigione; alcuni la purificazione, altri la vista; o che una persona cara possa rivivere... Gesù non passa mai indifferente accanto a queste richieste e a questi dolori.

Benedetto XVI, Angelus 12 agosto 2012

La lettura del 6° capitolo del Vangelo di Giovanni (...) ci ha condotti a riflettere sulla moltiplicazione del pane, con il quale il Signore ha sfamato una folla di cinquemila uomini, e sull’invito che Gesù rivolge a quanti aveva saziato di darsi da fare per un cibo che rimane per la vita eterna. Gesù vuole aiutarli a comprendere il significato profondo del prodigio che ha operato: nel saziare in modo miracoloso la loro fame fisica, li dispone ad accogliere l’annuncio che Egli è il pane disceso dal cielo (cfr Gv 6,41), che sazia in modo definitivo. Anche il popolo ebraico, durante il lungo cammino nel deserto, aveva sperimentato un pane disceso dal cielo, la manna, che lo aveva mantenuto in vita, fino all’arrivo nella terra promessa. Ora, Gesù parla di sé come del vero pane disceso dal cielo, capace di mantenere in vita non per un momento o per un tratto di cammino, ma per sempre. Lui è il cibo che dà la vita eterna, perché è il Figlio unigenito di Dio, che sta nel seno del Padre, venuto per dare all’uomo la vita in pienezza, per introdurre l’uomo nella stessa vita di Dio.

Giovanni XXIII, radiomessaggio in occasione del Natale 21 dicembre 1961

Oh! quanto sono chiare a questo proposito le parole dei Profeti e dei Salmi, nell'inculcare a nome di Dio la bontà e l'amore! Ecco, dice Isaia, « slega i fastelli che gravano : manda liberi gli oppressi, e rompi ogni peso. Spezza il tuo pane all'affamato, e introduci in casa tua i poveri e i raminghi; se vedi un ignudo, ricoprilo, e non disprezzare la tua propria carne. ... E il Signore ti darà sempre riposo e riempirà di splendori l'anima tua.

Paolo VI, Angelus 23 luglio 1978

Non dimentichiamo di ringraziare la bontà del Signore per il pane che ci dà ogni giorno; pensiamo a coloro che, accanto a noi o lontani da noi, stanno lottando non solo per vivere, ma per sopravvivere, e diamo loro una mano generosa, sia perché ne hanno bisogno, ma soprattutto perché sono nostri fratelli e portano impressa nello spirito immortale la stessa somiglianza con Dio Creatore e Redentore.

Giovanni Paolo II, Santa Messa per i dipendenti delle Ville Pontificie 29 luglio 1979

È lui, il Padre celeste, che ci dona il vero pane! Questo pane, di cui abbiamo bisogno, è anzitutto il Cristo, il quale si dona a noi nei segni sacramentali dell’Eucaristia, e ci fa sentire, in ogni Messa, le parole dell’ultima Cena: “Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi”. Col sacramento del pane eucaristico – afferma il Concilio Vaticano II – “viene rappresentata e prodotta l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo Corpo in Cristo (cf. 1Cor 10,17). Tutti gli uomini sono chiamati a questa unione con Cristo che è luce del mondo; da lui veniamo, per lui viviamo, a lui siamo diretti”. Il pane di cui abbiamo bisogno è, inoltre, la parola di Dio, perché “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio” (Mt 4,4; cf. Dt 8,3). 

(...) Il pane, infine, di cui abbiamo bisogno, è la grazia; e dobbiamo invocarla, chiederla con sincera umiltà e con instancabile costanza, ben sapendo che essa è quanto di più prezioso possiamo possedere.

18 aprile 2024