Ep. 9 - Il Giubileo dei migranti
“I nostri cuori sono feriti anche per le più di cinquanta persone morte e circa cento ancora disperse nel naufragio di un’imbarcazione carica di migranti che tentavano il viaggio di 1100 chilometri verso le Isole Canarie, rovesciatasi presso la costa atlantica della Mauritania”. Nelle parole pronunciate da Papa Leone XIV all’Angelus, lo scorso 31 agosto, si riflettono le tragedie di chi, solcando deserti e tratti di mare, perde la vita cercando di raggiungere l’Europa. La Mauritania, evocata dal Pontefice, è proprio il Paese sullo sfondo della testimonianza dell’ospite del nuovo episodio del podcast “Specchi”.
Si tratta di Mor Amar, arrivato in Italia nel 2011 dopo essere fuggito dalla Mauritania: “per motivi politici, sono stato costretto a scappare per salvare la mia vita; nel mio Paese avevo tutto e anche degli obiettivi. Ma sono stato costretto un giorno a lasciare tutto”. Un incontro ha poi portato nel 2013 alla nascita della cooperativa Sophia, una impresa sociale sostenuta dalla Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. . Mor, uno dei fondatori di questa impresa sociale, porta la sua testimonianza nelle scuole in Italia e in Senegal: “è importante prima di fare una scelta, prima di partire o di restare, conoscere bene la realtà: per i giovani - anche i ragazzi italiani - è importante che, prima di partire, conoscano la realtà del Paese di destinazione”.
Mor parla della cooperativa Sophia come di una famiglia dove, stando insieme, le differenze trovano una composizione armonica: “io sono musulmano e vivo e lavoro con ragazzi cristiani. Siamo colleghi di lavoro, siamo fratelli”. Riferendosi a questo Anno Santo, Mor esprime infine una speranza: “per i giovani, anche per i miei figli, io sempre dico che dobbiamo vivere la realtà; quando vivi la realtà puoi avere una speranza molto bella, puoi avere anche un futuro veramente molto bello; dobbiamo cercare la cultura della realtà”.