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I lavori all'incontro dei leader continentali con la Segreteria generale del Sinodo. Il secondo a sinistra è don Clarence Devadass I lavori all'incontro dei leader continentali con la Segreteria generale del Sinodo. Il secondo a sinistra è don Clarence Devadass 

Sinodo, le Chiese asiatiche tra identità e dialogo con le altre religioni

Il processo sinodale in Asia nelle parole di don Clarence Devadass, moderatore dell'Assemblea sinodale di quel continente. L'occasione è la partecipazione del sacerdote all'incontro promosso in Vaticano dalla Segreteria generale del Sinodo con i presidenti e i coordinatori degli incontri internazionali continentali. Il dialogo interreligioso, i poveri e l'estremismo, tra gli elementi principali che emergono dal percorso fatto finora dalle Chiese asiatiche

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Asia, Africa, America Latina e Nord America, Oceania, Europa e Medio Oriente: i continenti sono al centro della seconda fase sinodale in preparazione alle due assisi della Chiesa universale in Vaticano con la presenza di tutti i vescovi nel 2023 e nel 2024. Per intraprendere questo ulteriore passo in avanti nella sinodalità, nei giorni 28 e 29 novembre si è tenuto un incontro tra la Segreteria generale del Sinodo e i leader continentali incaricati di guidare i lavori e promuovere le Assemblee continentali. Lunedì scorso i partecipanti sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco. 

Devadass: i cristiani in Asia in ascolto dello Spirito

Presente all'incontro, in quanto moderatore dell'Assemblea sinodale dell'Asia, il sacerdote malesiano don Clarence Devadass, direttore del Catholic Research Centre di Kuala Lumpur, capitale della Malesia, particolarmente impegnato nella promozione di una vita armoniosa all'interno delle società multireligiose come quelle asiatiche. Ai microfoni di Vatican News, don Devadass conferma l'importanza dell'occasione di confronto vissuta in Vaticano e racconta l'esperienza sinodale in corso nel suo continente:

Ascolta l'intervista a don Clarence Devadass

Don Devadass, per prima cosa le chiedo come sono andati questi due giorni di incontro tra voi e con la Segreteria generale del Sinodo... 

Per me è stata una cosa meravigliosa sentire quanto hanno fatto tutti i continenti per il Sinodo con la gente, con i sacerdoti, i laici, i religiosi, tutto questo a me sembra un movimento molto grande perché non è stato fatto mai così nella storia della Chiesa, una cosa dove partecipano tutti in questo processo di Sinodo. Noi non sappiamo dove andremo, ma questo processo è molto importante e, come ha detto il Santo Padre, questo processo é guidato dallo Spirito Santo. Per me è fondamentale ricordare che quello del Sinodo non è un movimento portato avanti soltanto dal Papa, oppure dai cardinali o dai preti, è un movimento iniziato dallo Spirito Santo: dobbiamo avere fiducia in questo processo per andare avanti nella Chiesa.

Da questo incontro, don Devadass, possiamo dire che lei esce con più certezza che le cose andranno bene in merito al percorso sinodale?

Sì, è così, abbiamo cominciato questo incontro in coincidenza con l'inizio del periodo di Avvento con la speranza, tra tutti noi che abbiamo partecipato, di poter fare qualcosa per la Chiesa e per la gente, anche se non sappiamo ancora che cosa e, come ho detto prima, non sappiamo dove finiamo, ma abbiamo fede nello Spirito Santo.

E com'è andata finora nel continente asiatico? Che cosa ha portato lei qui da condividere con gli altri e con la Segreteria generale del Sinodo? 

Ho portato la nostra esperienza che è unica: noi in Asia nell'ottobre scorso abbiamo fatto una Conferenza a Bangkok, con la partecipazione di tutte le Chiese cattoliche asiatiche, c'erano 226 partecipanti provenienti da 29 Paesi. Abbiamo vissuto questo momento come un cammino nel processo sinodale e abbiamo portato qui in Vaticano anche l'entusiasmo e la speranza della gente. Era la prima volta che facevamo un incontro così grande con i vescovi, i cardinali, i religiosi, i preti e i laici con la possibilità di sentirci tra tutti noi, non l'avevamo mai fatto prima in questo modo come FABC, la Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia, che ha ormai 50 anni... E ora avremo la nostra Assemblea continentale a fine febbraio prossimo.

Quali sono i temi principali che emergono oggi dalla Chiesa in Asia? Chiaramente il suo è un continente grandissimo e con realtà molto diverse, anche relativamente giovane per quanto riguarda la presenza della Chiesa cattolica... Ecco, quali sono le caratteristiche che stanno emergendo di più e anche le esigenze, le criticità?

In Asia abbiamo la caratteristica della grande varietà di religioni e di culture molto diverse presenti nei vari Paesi. Un altro elemento è che i cristiani sono pochi, siamo lì la minoranza, a parte le Filippine e Timor est. Quindi dobbiamo capire come esistere come cristiani e come Chiesa in Asia con gli altri, nella convivenza con le altre religioni e le altre culture. Per noi la prima cosa è il dialogo con gli altri, poi l'attenzione ai poveri e poi la realtà dell'estremismo religioso e anche dell'estremismo ideologico, per cui è un po' difficile per noi essendo una Chiesa molto piccola. Quindi il dialogo tra le religioni, l'aiuto ai poveri, tra cui anche i migranti, e l'estremismo religioso sono le tre cose di cui stiamo parlando come Chiesa in Asia, per cercare di capire come possiamo agire in questa situazione come cristiani, come possiamo vivere secondo la nostra fede, secondo quanto ci ha chiesto Gesù Cristo, nella nostra vita quotidiana.

Da questo incontro con la Segreteria generale del Sinodo avete ricevuto qualche indicazione, qualche suggerimento, che può tornare utile per proseguire nel cammino?

Certamente, abbiamo già fatto un percorso in tutto il mondo nella parrocchie, nelle diocesi, nei Paesi, adesso dobbiamo andare avanti a livello di continente e di questo abbiamo parlato con la Segreteria e ci portiamo a casa anche il metodo su come possiamo procedere in questo percorso in cui la cosa più importante è ascoltare, ascoltare la gente, come ha detto Papa Francesco nel nostro incontro con lui, e avere fiducia nello Spirito Santo per questo processo che, come ho già detto, non sappiamo dove ci porterà, ma in quanto processo è molto importante e la prima cosa è quella di ascoltarci tra noi.

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30 novembre 2022, 12:57