Cerca

Tutela Minori, un vescovo psicologo e una ex colonnello di polizia nuovi segretari

Monsignor Ali Herrera, segretario generale della Conferenza Episcopale colombiana, e Teresa Morris Kettelkamp, a capo di uno dei più grandi uffici di tutela della Chiesa Usa, sono stati nominati oggi dal Papa rispettivamente segretario e segretario aggiunto. Succedono a padre Small. Il cardinale O’Malley: “Per padre Andrew enorme debito di gratitudine, con impegno ha avviato nuove iniziative. Le nuove nomine passo avanti per rendere la Chiesa più sicura"

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Un vescovo psicologo, da anni impegnato per le linee-guida anti abusi in America Latina, e una ex colonnello della Polizia di Stato americana, che ha gestito uno degli uffici nazionali di tutela più grandi della Chiesa negli Stati Uniti, sono i nuovi segretario e segretario aggiunto della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. Si tratta di monsignor Ali Herrera e Teresa Morris Kettelkamp, nominati oggi, venerdì 15 marzo, da Papa Francesco ai vertici dell’organismo istituito esattamente dieci anni fa per rafforzare la lotta contro gli abusi nella Chiesa. Un team internazionale, guidato dal cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston, e composto da membri laici e consacrati tra cui vittime in passato di abusi, che sta ampliando il suo impegno e la sua azione nei cinque continenti, anche e soprattutto nel Sud del mondo, in diocesi dove erano finora assenti formazione e risorse.

Un passo avanti per rendere la Chiesa più sicura 

Un impegno che ora si rafforza con la nomina dei due nuovi segretari: “Un importante, ulteriore passo per rendere la nostra Chiesa un luogo sempre più sicuro per i minori e le persone vulnerabili”, sottolinea infatti in una dichiarazione O’Malley. “Provenienti da differenti contesti e portatori di doni unici nei diversi ambiti della tutela, il vescovo Ali e Teresa condividono una comune passione per il benessere dei minori e delle persone vulnerabili, con una vita spesa al servizio della Chiesa in quest'area importante”. Entrambi portano sia “stabilità” all'agenda della Commissione sia “un alto grado di professionalità”.

L'udienza del Papa alla Pontificia Commissione per la Tutela minori
L'udienza del Papa alla Pontificia Commissione per la Tutela minori

Herrera, gli studi di psicologia e l'impegno anti-abusi

Il vescovo Ali, laurea in teologia presso la Pontificia Universidad Javeriana di Bogotà (2003) e laurea in psicologia presso la Gregoriana (2007), già direttore dell’Area di Orientamento Psicologico del Seminario Conciliare dell’Arcidiocesi di Bogotà (2007-2015), dove ha insegnato anche psicologia dello sviluppo umano, psicologia sociale e psicologia pastorale, è il membro più longevo della Commissione (2015) ed è stato un promotore della tutela dei minori in America Latina per molti anni. Ausiliare di Bogotà, come segretario generale della Conferenza Episcopale del suo Paese ha recentemente supervisionato la finalizzazione delle linee guida nazionali che sono state aggiornate.

"L'importanza della maturità psicologica ed emotiva per la prevenzione"

Un contributo che il presule desidera continuare a offrire al Papa e alla Chiesa nel nuovo incarico affidatogli. In particolare, Herrera – intervistato dalla redazione spagnola di Vatican News -, rifacendosi ai suoi studi, sottolinea l’importanza della maturità psicologica ed emotiva nella prevenzione degli abusi. Questa, afferma, dovrebbe “essere una questione trasversale che non può essere ridotta al periodo del seminario”; al contrario, “dovrebbe iniziare molto prima, nei processi di pastorale vocazionale” e poi proseguire dopo l’ordinazione sacerdotale.

Interpellato su questi quasi dieci anni di lavoro presso la Commissione, dove si sono avvicendate negli anni dimissioni, nuove nomine e riconferme, il vescovo parla di “successi e delusioni, frustrazioni, momenti in cui abbiamo dovuto superare difficoltà”. Tutti i membri sono, però, sempre stati confortati dal continuo sostegno di Papa Francesco, dalla guida del cardinale O'Malley e dal lavoro di tutti i collaboratori. “Sono stati dieci anni in cui abbiamo imparato e messo sempre più al centro tutte le iniziative possibili per il bene delle vittime e la protezione degli adolescenti”. Auspicio del nuovo segretario è di continuare ampliare le proposte della Pontificia Commissione, soprattutto per rafforzare il sostegno delle Conferenze Episcopali e delle Chiese particolari, e per generare reti per adempiere al mandato affidato dal Papa. Su questa scia, Herrera esorta a includere la protezione dei minori nell’elenco dei temi da discutere nella seconda sessione della Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi nell’ottobre 2024.

Kettelkamp, impegno tra forze dell'ordine e Conferenza Episcopale

Una carriera nelle forze dell’ordine svolta ai massimi livelli è invece il background del neo segretario aggiunto Teresa Morris Kettelkamp: ex colonnello della Polizia di Stato dell’Illinois, è esperta di politiche e linee guida per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili. Al momento del pensionamento, dopo 29 anni di servizio, era a capo della Divisione dei servizi forensi dell'ISP: laboratori e servizi della scena del crimine. È stata ex direttore esecutivo del Segretariato USCCB (la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti) per la protezione dei bambini e dei giovani e ha gestito uno degli uffici nazionali di tutela più grandi della Chiesa negli Usa. Nella Commissione pontificia dal 2018, ha ricoperto il ruolo di moderatrice del gruppo di lavoro incentrato sulla guarigione dei sopravvissuti e sull'integrazione delle loro voci nel ministero della Chiesa.

"Nella Curia romana per avere più voce"

Ed è a quella esperienza che Kettlekamp attinge per ribadire qual è la missione che maggiormente le sta a cuore: “Dare voce ai sopravvissuti”. “I sopravvissuti vogliono essere ascoltati, vogliono essere riconosciuti, vogliono che le loro voci siano integrate nei ministeri della Chiesa”, spiega in un’intervista con la redazione inglese di Vatican News. Importante “aiutare le vittime a guarire”, sottolinea ancora il nuovo segretario aggiunto; per farlo, dice, “stiamo lavorando su strutture per tutte le diocesi a livello globale" e prosegue il lavoro di formazione per i leader. In preparazione c’è poi il Rapporto annuale che “è un compito enorme”. Il report, sottolinea Kettlekamp, “include molte informazioni dalle visite ad limina, che è un altro processo inclusivo che abbiamo assunto per partecipare e incontrare i vescovi quando sono a Roma e parlare delle loro pratiche di protezione e dell’assistenza ai sopravvissuti”.

Risulta, quindi evidente, come il mandato della Commissione sia sempre di più ampio. È forse per questo che è stato nominato per la prima volta un segretario aggiunto, suppone Kettlekamp: “Siamo stati creati circa dieci anni fa e il mandato - non posso dire che fosse stretto perché era comunque una responsabilità enorme - era quello di consigliare il Santo Padre sulla crisi degli abusi del clero e lavorare localmente e identificare questioni che potevamo portare a lui per la sua considerazione, per assicurarci che questa crisi degli abusi, questa terribile situazione non accadesse più”. Adesso, c'è stata “un’evoluzione”. Ancor più con la costituzione apostolica Praedicate Evangelium, che ha incorporato l’organismo nel Dicastero per la Dottrina della Fede, quindi nella Curia Romana. Su questo punto, il nuovo segretario aggiunto afferma che “la nostra posizione nella Curia ci dà una voce più forte nella Curia, specialmente la nostra posizione all’interno della DDF”, un Dicastero molto “influente”. Prima Tutela Minorum veniva vista come “qualcosa di esterno”, con questa decisione del Papa si è invece voluta rafforzare l’unità e la stessa posizione della Pontificia Commissione: “Ha rafforzato la nostra permanenza e l’importanza alla protezione dei minori e all’assistenza dei sopravvissuti”. “Non penso - chiosa Kettlekamp - che una persona normale si renda conto della struttura del Vaticano e della Curia. Ma i membri della Curia sicuramente sì, e la leadership ecclesiastica a livello globale sicuramente sì. Spero che questo ci renda più efficaci”.

Gratitudine al segretario uscente Small

Insomma, nell'organismo istituito da Francesco fanno il loro ingresso due figure altamente referenziate "ben conosciuti nella comunità dei professionisti della tutela”, come spiega O’Malley, dicendosi “fiducioso che porteranno un approccio basato sul lavoro di squadra al nostro lavoro comune”. Un lavoro a cui certamente ha dato impulso con “energia” e “ingegnosità” padre Andrew Small, il segretario uscente della Commissione. Missionario Oblato di Maria Immacolata e già direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie negli Stati Uniti, era stato nominato pro tempore nel giugno 2021. A lui, il presidente O'Malley riconosce il contributo offerto alla Commissione “a riallinearsi mentre diventava parte della Curia Romana con un mandato nuovo e impegnativo”. “Con visione e tenacia”, scrive ancora il cardinale, padre Small ha contribuito poi a “realizzare diverse iniziative importanti", tra cui il rinforzo del personale e i nuovi uffici in un palazzo del Centro storico di Roma, cosa che ha permesso alla Commissione di “espandere la sua accoglienza e il suo impegno verso le vittime e i sopravvissuti, le loro famiglie e comunità così come la leadership della Chiesa, il che ha notevolmente influenzato l’accesso alle informazioni sulla tutela a livello locale”. Ne sono prova tangibile la presentazione, in occasione della recente plenaria dell’organismo, del Rapporto Annuale Pilota sulle Politiche e Procedure di Salvaguardia nella Chiesa e l’aggiornamento del Quadro delle Linee Guida Universali, due “strumenti chiave” per il lavoro della Pontificia Commissione.

La tutela, parte stabile della vita e del ministero dela Chiesa

Al segretario uscente il presidente O’Malley attribuisce pure il merito della Iniziativa Memorare che fornisce mezzi di sviluppo delle risorse in materia di tutela alle parti più povere della Chiesa, e che ha ricevuto incoraggiamento dal Papa nel suo recente discorso alla Commissione, parlando di “grandi frutti”. Proprio alle parole di Papa Francesco si riallaccia il cardinale O'Malley, ribadendo “il mandato ampliato e la direzione presa dalla Commissione”. Con l’annuncio di oggi delle due nomine, “la Commissione continua su questo cammino per rendere la tutela una parte stabile di ogni aspetto della vita e del ministero della Chiesa”.

 

La Commissione Tutela Minori in udienza
La Commissione Tutela Minori in udienza

Ultimo aggiornamento alle ore 16.30 del 15 marzo 2024

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

15 marzo 2024, 12:10