La Santa Sede: riaffermare l'impegno contro il lavoro minorile
Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano
“Come le temperature molto rigide distruggono i germogli della primavera, così un’esperienza troppo precoce delle fatiche della vita rovina la giovane promessa delle facoltà di un bambino, rendendo impossibile ogni autentica educazione”. Con questa citazione dall’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, il documento che ha guidato il nuovo Papa nella scelta del nome, monsignor Gabriele Caccia — osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite — ha riaffermato l’impegno del Vaticano nella lotta al lavoro minorile.
L’occasione è l’intervento di ieri, 13 maggio, a New York, durante il dialogo interattivo informale dal titolo “Infanzia dignitosa: Eliminare il lavoro minorile in tutte le sue forme, compreso il reclutamento forzato e l’impiego dei bambini nei conflitti armati”. Ricordando come “un bambino su dieci sia intrappolato in situazioni di sfruttamento”, l’osservatore vaticano ha evidenziato l’urgenza di discutere la questione.
L'appello per il rilascio incondizionato dei minori
Ogni bambino, ha ribadito Caccia, è “un dono di Dio alla famiglia umana” e deve crescere “in un ambiente che rispetti la dignità, protegga i diritti fondamentali e promuova lo sviluppo integrale della persona”. La persistenza del lavoro minorile rappresenta una grave violazione di tale prerogativa e un richiamo alla responsabilità condivisa — morale e legale — della comunità internazionale. Particolare preoccupazione desta il continuo reclutamento e sfruttamento dei minori nei conflitti armati, che Caccia ha definito “una grave violazione della dignità umana” e “un diretto affronto ai diritti fondamentali dei bambini”. A questo si aggiungono altre forme di abuso, come i matrimoni forzati e lo sfruttamento sessuale. Da qui, l’appello della Santa Sede per “l’immediato e incondizionato rilascio di tutti i bambini” coinvolti in tali contesti, e il loro trattamento “come vittime bisognose di compassione, cura e speranza”. Tra i più vulnerabili, ha evidenziato l’osservatore vaticano, vi sono i bambini con disabilità, che necessitano di misure di protezione “inclusive e comprensive”.
Crescere e contribuire alla società
L’impegno della Santa Sede per la promozione e la tutela della dignità dei minori si inserisce nel quadro degli sforzi della comunità internazionale. Tali sforzi, ha auspicato in conclusione Caccia, devono intensificarsi, puntando a creare le condizioni per uno “sviluppo integrale” di ogni bambino: “accesso all’assistenza sanitaria, a un’istruzione di qualità e a opportunità che permettano loro di crescere e contribuire pienamente alla società”.
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