Giubileo dei catechisti, Fisichella: in cammino ogni giorno insieme a Cristo
Isabella Piro - Città del Vaticano
"La catechesi è un itinerario, un cammino, un progetto che si attua di giorno in giorno": lo ha evidenziato l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, presiedendo nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 26 settembre, nella Basilica Vaticana, la Veglia di preghiera per il Giubileo dei catechisti.
Il Risorto è centro della storia e cuore della fede
Tre, in particolare, le riflessioni offerte dal presule durante l’omelia pronunciata davanti a ventimila fedeli provenienti da 115 Paesi del mondo: in primo luogo, ha detto, "la catechesi deve avere come fondamento Cristo Risorto, centro della storia e cuore della fede", poiché "il mistero della Sua salvezza è il mistero della nostra storia". Quindi, la sottolineatura che la catechesi debba essere svolta "con Cristo, perché Lui ci accompagna, Lui ci incontra. Spesso — ha notato — parliamo di Cristo, ma non viviamo di Lui e le catechesi, anche se belle, restano vuote, se il Signore non cammina con noi".
Coniugare catechesi e sacramenti
Infine, il celebrante ha esortato a coniugare l’insegnamento catechetico con "la ricchezza sacramentale", guardando all’esempio dei discepoli di Emmaus, i quali riconobbero Gesù dallo spezzare il pane e poi avvertirono l’urgenza di tornare a Gerusalemme e annunciare la sua Risurrezione. Ciò dimostra — ha rimarcato Fisichella — che "la catechesi è un evento comunitario, non del singolo. Ogni catechista non è mai solo, ma porta con sé la comunità cristiana". Di qui, l’incoraggiamento conclusivo a essere "testimoni di una speranza più grande che ci mostra il futuro da costruire".
Il pellegrinaggio alla Porta Santa
Preceduta dal pellegrinaggio dei partecipanti alla Porta Santa della basilica Vaticana, la Veglia di preghiera si è aperta sulle note dell’inno giubilare Pellegrini di speranza, per poi proseguire con la Memoria del battesimo e con la liturgia della Parola, incentrata appunto sul brano dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-33a).
Le testimonianze
Spazio, quindi, alle testimonianze di tre catechisti che hanno raccontato la loro storia di servizio nei rispettivi Paesi di provenienza: Paulo Agostinho Matica in Mozambico, Estela Evangelista Torres in Messico e Liliana Russo in Italia. Quest’ultima ha descritto la sfida di evangelizzare oggi, in un’epoca immersa nei social media, i quali "condizionano le nostre relazioni". "Il messaggio cristiano — ha osservato — è sempre lo stesso, ma c’è la necessità di trovare nuovi linguaggi". Perciò, ha aggiunto, è importante "valorizzare l’annuncio della buona notizia dell’amore di Dio" soprattutto tra i giovani: essi infatti "sono capaci di andare in profondità per parlare di Gesù non come personaggio storico, bensì come Persona da incontrare".
La preghiera per i "nuovi missionari del Vangelo"
Dopo la preghiera dei fedeli — durante la quale è stata elevata un’intenzione particolare affinché Cristo susciti "nuovi missionari del Vangelo" — l’arcivescovo Fisichella ha pronunciato la preghiera di benedizione dei catechisti, perché "crescano nella fede fino alla piena maturità in Cristo, per divenire viva testimonianza del Vangelo". L’assemblea si è poi sciolta sulle note del canto Alzati e va’ ed annuncia la mia Parola.
L'udienza giubilare e la Messa di Leone XIV
Iniziato ieri, il Giubileo dei catechisti è proseguito stamani, sabato 27 settembre, con l’udienza giubilare di Leone XIV in piazza San Pietro. Nel pomeriggio i partecipanti si ritrovano in varie chiese del centro di Roma per ascoltare catechesi di vescovi in diverse lingue. Infine, domani mattina, alle 10, il Pontefice presiederà sul sagrato della Basilica Vaticana la Messa della XXVI domenica del Tempo ordinario, durante la quale istituirà 39 nuovi catechisti provenienti da quindici Paesi.
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