Leone XIV alla Fao, Chica Arellano: dal Papa un messaggio di realismo al mondo Leone XIV alla Fao, Chica Arellano: dal Papa un messaggio di realismo al mondo 

Leone XIV alla Fao, Chica Arellano: dal Papa messaggio di realismo al mondo

La prima visita del Pontefice alla sede dell’agenzia Onu in coincidenza con la Giornata mondiale dell’alimentazione. L’osservatore della Santa Sede: combattere la mancanza di cibo “è compito che riguarda tutti”

Patricia Ynestroza - Città del Vaticano

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) celebra il suo 80.mo anniversario in concomitanza con la Giornata mondiale dell’alimentazione. La sede dell’organismo a Roma ospita una settimana di eventi internazionali che includono il Forum mondiale per l’alimentazione e la cerimonia centrale della Giornata, con la partecipazione di Papa Leone XIV.

In un’intervista concessa ai media vaticani, monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso la FAO, ha sottolineato l’impegno vaticano nello sradicamento della fame e nella difesa della dignità umana. Il presule ha evidenziato inoltre il profondo legame storico tra la Santa Sede e la FAO, ricordando che questa istituzione Onu è stata il primo organismo internazionale con cui la Santa Sede ha stabilito relazioni diplomatiche regolari. Monsignor Chica Arellano ha sottolineato anche il ruolo del Vaticano, sempre molto vicino all’agenzia delle Nazioni Unite, e la posizione dei Pontefici romani, che hanno ripetutamente riconosciuto gli sforzi costanti della FAO nel porre al centro delle iniziative internazionali l’agricoltura, ritenuta strumento essenziale per  combattere la piaga della povertà e della fame sul pianeta.

Primo, la dignità umana

Leone XIV, che parteciperà per la prima volta a un evento ufficiale della FAO, trasmetterà - secondo monsignor Chica Arellano - “un messaggio di incoraggiamento e di realismo, affinché il mondo comprenda che lottare contro la fame è un compito che riguarda tutti”. Il Pontefice, ha aggiunto, “vuole porre la persona umana al centro delle politiche alimentari e ricordare che la tecnica o l’economia non possono prevalere sulla dignità umana”.

Non solo strategie ma impegno serio

IL rappresentante vaticano ha insistito sul fatto che il mondo possiede “i mezzi scientifici e tecnici per sradicare la fame, ma manca la volontà politica. La fame - ha asserito - non si combatte solo con dati o strategie, ma con impegno e collaborazione nell’attuazione di approcci seri e di vasta portata che rispondano ai bisogni dei più vulnerabili. In questa sfida, siamo tutti necessari, perché tutti apparteniamo alla stessa famiglia umana”.

Monsignor Chica Arellano ha evidenziato anche la dimensione etica della lotta contro la fame che implica, ha osservato, “ridurre le disuguaglianze e garantire una distribuzione equa delle risorse. Finché ci sarà anche una sola persona priva del necessario per vivere, nessuno potrà stare tranquillo”.

Investire nelle zone più provate

Il presule ha rivolto un invito alle religioni e alle comunità di fede perché promuovano stili di vita più solidali, a ridurre lo spreco alimentare e a sostenere l’agricoltura familiare. “La fame - ha ribadito - è un campanello per la nostra coscienza, un invito a cambiare le nostre abitudini e a puntare su un consumo responsabile”. Guardando alle aree più colpite dalla mancanza di cibo, specialmente in Africa e Asia occidentale, monsignor Chica Arellano ha evidenziato l’urgenza di investire, nelle zone più provate del pianeta, in agricoltura sostenibile, sviluppo di infrastrutture, implementazione di sistemi di acqua pulita e promozione dell’istruzione, senza dimenticare il rafforzamento della tutela sociale e il sostegno alle donne delle aree rurali e ai giovani. “La riforma agraria e la redistribuzione della terra - ha detto - sono meccanismi fondamentali per ridurre l’insicurezza alimentare”.

Un appello globale

FAO e Santa Sede concordano sul fatto che sradicare la fame esige cooperazione internazionale, volontà politica e una profonda coscienza etica. “Insieme possiamo farlo meglio e farlo uniti”, ha concluso l’osservatore permanente, ricordando che la lotta contro la fame “è un dovere di tutta l’umanità”.

Una settimana di eventi per celebrare gli 80 anni

La sede dell’organismo a Roma ospita una settimana di eventi con l’obiettivo di rinnovare gli impegni globali contro la fame e spingere verso sistemi agroalimentari sostenibili e inclusivi. Nella giornata principale di celebrazioni, la FAO inaugurerà anche il “MuNe”, un museo educativo dedicato alla storia e alle sfide dell’alimentazione.

Secondo il rapporto sullo Stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione nel mondo (SOFI 2025), la fame colpisce 673 milioni di persone sulla terra, che equivale all’8,2% della popolazione globale. Sebbene l’America Latina e i Caraibi mostrino miglioramenti, con una riduzione della sottoalimentazione al 5,1%, l’Africa e l’Asia occidentale continuano ad affrontare gravi crisi alimentari. La FAO lancia un allarme: se l’attuale tendenza dovesse proseguire, nel 2030 512 milioni di persone continueranno a soffrire di fame cronica, la maggior parte in Africa.

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15 ottobre 2025, 15:26