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Musei Vaticani, il Giro delle Sette Chiese negli scatti storici di Moscioni

In occasione del Giubileo del 2025 e nel centenario della morte del fotografo Romualdo Moscioni, ai Musei Vaticani una mostra dedicata al Giro delle Sette Chiese, tra memoria storica, arte e fede

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Una “prima volta”. Da più punti di vista. La mostra “Le Sette Chiese di Roma. L’itinerario giubilare nelle fotografie di Romualdo Moscioni (1849-1925)”, aperta dal 9 ottobre, inaugura una nuova pagina nella storia dei Musei Vaticani.

L'allestimento della mostra e l'accesso alla Sala XVIII
L'allestimento della mostra e l'accesso alla Sala XVIII

Una nuova sala espositiva

È allestita nelle Sale XVII e XVIII della Pinacoteca Vaticana, offrendo ai visitatori l’opportunità di varcare le soglie della Sala XVIII, fino ad oggi chiusa al pubblico.

L'allestimento della mostra
L'allestimento della mostra

La prima mostra dedicata alla fotografia storica

Inoltre è la prima mostra delle collezioni pontificie dedicata alla fotografia storica, ovvero fotografie che vanno dal 1870 ai primi trent’anni del secolo scorso. L’occasione è data da una duplice ricorrenza: da una parte il Giubileo della speranza, dall’altra i cento anni dalla morte di Romualdo Moscioni, fotografo viterbese e maestro dell’obiettivo, il più rappresentativo dei Musei Vaticani. Gran parte del suo archivio è oggi custodita nella Fototeca dei musei del Papa: un corpus a lui intitolato, di circa 15mila lastre negative su vetro.

Ritratto di Romualdo Moscioni
Ritratto di Romualdo Moscioni

Un fiore all’occhiello

 “Il Fondo Moscioni – spiega il Direttore Barbara Jatta - costituisce il fiore all’occhiello della raccolta fotografica storica conservata in Fototeca Vaticana. Acquisito dagli eredi nei primi anni Trenta del Novecento, ben testimonia una fiorente attività portata avanti a cavallo fra Otto e Novecento”.

Il Giro delle Sette Chiese in un'incisione della Biblioteca Vaticana riprodotta in mostra
Il Giro delle Sette Chiese in un'incisione della Biblioteca Vaticana riprodotta in mostra

Il papato svolse un ruolo nella diffusione dell'ottava arte, in un "clima culturale che vide nascere i primi dagherrotipi e imprese fotografiche in seno alla Corte Pontificia", come scrive il Direttore dei Musei Vaticani nel catalogo della mostra. Lo testimonia un affresco commissionato da Leone XIII Pecci nel 1883 al pittore Domenico Torti nella volta della Galleria dei Candelabri. Nella pittura la fotografia compare a pieno titolo all'interno dell'Allegoria delle arti. 

Domenico Torti, la fotografia, ottava arte, Allegoria delle Arti, Galleria dei Candelabri , Musei Vaticani
Domenico Torti, la fotografia, ottava arte, Allegoria delle Arti, Galleria dei Candelabri , Musei Vaticani

Il pellegrinaggio alle Sette Chiese

Ad un tema strettamente connesso con l’Anno Santo è dedicato l’itinerario espositivo: il pellegrinaggio delle Sette Chiese, una pratica devozionale di cui si ha notizie sin dal VII secolo, osservata con maggior regolarità dopo l’istituzione del primo Giubileo del 1300 e divenuta tradizione con San Filippo Neri nel Giubileo del 1575.

La responsabile della Fototeca dei Musei Vaticani Paola Di Giammaria nelle sale della mostra
La responsabile della Fototeca dei Musei Vaticani Paola Di Giammaria nelle sale della mostra

La Roma di Moscioni

“La figura di Moscioni – racconta a Vatican News Paola Di Giammaria, responsabile della Fototeca, che ha curato la mostra con la collaborazione di Francesca Martuscello - è emblematica non solo per la quantità, ma anche per il valore storico-artistico della sua collezione. Attivo dal 1868 a Roma, dal 1874 è all'interno dei Musei Vaticani, proprio nel secolo in cui la fotografia irrompe trasgredendo i modelli secolari sulla visione dell'immagine. A cento anni dalla morte è nata così l'idea di organizzare una mostra che raccontasse la figura e lo stile personalissimo di questo autore della fotografia attraverso un tema giubilare. Visto l'immenso repertorio di Moscioni dedicato a Roma e alle sue chiese la scelta è caduta proprio sul cosiddetto giro delle sette chiese”.

Ascolta l'intervista a Paola Di Giammaria

Sette sezioni per sette chiese

Sette sezioni articolano il percorso della mostra, ciascuna per ogni chiesa, a partire da San Pietro, San Paolo fuori le mura, San Sebastiano fuori le mura, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le mura e Santa Maria Maggiore, con sette negativi su vetro e un cospicuo corpus di stampe fotografiche alla gelatina bromuro argento.

L'allestimento della mostra
L'allestimento della mostra

L’album fotografico del 1900

Completa l’allestimento la riproduzione in grande formato dell’antica incisione de Le sette Chiese di Roma edita da Antoine Lafréry nel 1575 e conservata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Esposto in una teca anche l’album fotografico con 36 albumine (stampate cioè su carta albuminata) che Moscioni realizzò in tiratura limitata per l’Anno Santo del 1900.

L'album fotografico di Moscioni per l'Anno Santo 1900
L'album fotografico di Moscioni per l'Anno Santo 1900

I visori della Fototeca per cogliere il talento di un Maestro

Il biglietto della mostra è incluso nell’ingresso ai Musei Vaticani e consentirà ai visitatori di cogliere la maestria di Moscioni, osservando le lastre su vetro attraverso i visori retroilluminati, solitamente utilizzati dalla Fototeca.  “Quella di Moscioni – prosegue Paola Di Giammaria - è una manualità artigianale di grande fascino, pietra miliare per i fotografi delle generazioni successive, che restituisce un ritratto unico delle bellezze storico-artistiche che ci circondano e che vengono contemplate dal fotografo anche nei minimi particolari”.

Paola Di Giammaria mostra le lastre attraverso i visori della Fototeca dei Musei Vaticani
Paola Di Giammaria mostra le lastre attraverso i visori della Fototeca dei Musei Vaticani

Riprese all’avanguardia

Le grandi architetture religiose e i vari monumenti, testimoni di fede e arte, sono immortalate dal fotografo viterbese attraverso riprese all'avanguardia per l'epoca, capaci di restituire la profondità del gesto devozionale e la memoria storica di Roma: dalla facciata della Basilica Ostiense precedente al rifacimento seguito all’incendio ottocentesco agli interni di San Lorenzo, prima del bombardamento del 1943.

Il Chiostro della Basilica di San Paolo - LASTRA MVF.XXVII.7.4
Il Chiostro della Basilica di San Paolo - LASTRA MVF.XXVII.7.4

In pellegrinaggio con Moscioni

Sono scatti che invitano anche il pellegrino del 2025 che intraprende il Giro delle Sette Chiese a soffermarsi su aspetti che spesso sfuggono ad uno sguardo superficiale: “Sono tutte fotografie ricche di suggestione, di meraviglia e sono lo specchio della Roma Cristiana che ancora affascina i pellegrini che affrontano i 25 chilometri del Cammino delle Sette Chiese”, osserva la responsabile della Fototeca dei Musei Vaticani. “Moscioni ci incuriosisce ed invita “ad entrare negli edifici religiosi alla ricerca degli stessi dettagli che qui sono illustrati”.

Il dettaglio di una rana in un capitello nella Basilica di San Lorenzo al Verano
Il dettaglio di una rana in un capitello nella Basilica di San Lorenzo al Verano

Il patrimonio delle Fototeca digitalizzato

La mostra è infine un’occasione per conoscere la Fototeca dei Musei Vaticani, una realtà affascinante, forse poco nota al grande pubblico, dedicata all’ottava arte: un patrimonio di centinaia di migliaia di immagini fra negativi, pellicole e lastre di vetro.

Gli archivi della Fototeca dei Musei Vaticani
Gli archivi della Fototeca dei Musei Vaticani

“Tutta la collezione su vetro – spiega Paola di Giammaria – è composta da circa 50mila negativi. Nell’ottica della condivisione che caratterizza i Musei Vaticani, circa un quinto di questo prezioso materiale, oltre 10mila lastre di vetro, è disponibile nel nostro catalogo online. È il risultato di un ambizioso progetto di digitalizzazione che il Direttore Barbara Jatta ha avviato a fine 2016, quando era ancora vice-direttrice, e che ho coordinato. Credo sia davvero un dono che stiamo facendo, non solo agli studiosi e agli esperti, ma a tutti coloro che desiderano addentrarsi nel suggestivo ed evocativo mondo della fotografia storica”.

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09 ottobre 2025, 10:30