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Le presentazione dell' evento "Camminare insieme con speranza" del 28 ottobre 2025, per i 60 anni della dichiarazione conciliare "Nostra Aetate" Le presentazione dell' evento "Camminare insieme con speranza" del 28 ottobre 2025, per i 60 anni della dichiarazione conciliare "Nostra Aetate"

Il cammino delle religioni e i semi di speranza per celebrare la “Nostra Aetate”

Presentato in Sala Stampa della Santa Sede il programma dell’evento “Camminare insieme con speranza”, che si terrà nel pomeriggio di martedì 28 ottobre 2025 in Aula Paolo VI, per i 60 anni della dichiarazione conciliare sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane. Previsti tremila rappresentanti delle fedi del mondo, cinque performance artistiche, tre testimonianze e il discorso di Leone XIV, prima della preghiera silenziosa per la pace

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Il primo momento della commemorazione dei 60 anni della dichiarazione del Concilio Vaticano II Nostra Aetate, sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, dal tema “Camminare insieme con speranza”, sarà l’ingresso solenne in Aula Paolo VI, in corteo, di ottanta rappresentanti delle principali religioni, dall’ebraismo all’islam, dell’induismo fino alle religioni tradizionali africane, accompagnati da altrettanti bambini. E l’evento del 28 ottobre, anniversario del documento, dalle 18.30 alle 20.30, si concluderà, dopo il discorso di Papa Leone XIV, con una preghiera silenziosa di tutti i tremila partecipanti. Ma prima, gli stessi bambini distribuiranno a tutti piccoli sacchetti di semi, simbolo del “seme di speranza” che è stato piantato 60 anni fa “e che oggi dobbiamo continuare a seminare, incoraggiando in modo speciale i giovani, a diventare nuovi seminatori di pace e dialogo”.

Pace: pensato per l’ebraismo, si è ampliato a tutte le religioni

Così monsignor Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage, segretario del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, ha presentato due dei momenti più significativi del programma dell’evento commemorativo, questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede. Ed ha definito la dichiarazione, “un testo breve ma rivoluzionario” che ha cambiato “atteggiamento, linguaggio e comportamenti” della Chiesa Cattolica verso le altre religioni, perché “ci ricorda che raggi di quella verità che illumina tutti gli uomini” si trovano anche nelle altre fedi. Accanto a lui l’arcivescovo Flavio Pace, segretario del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e vicepresidente della Commissione per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo, che ha ricordato come Nostra Aetate, all’inizio doveva riguardare solo queste relazioni, ma poi si è deciso di dargli “una prospettiva più ampia”. E oggi, ha aggiunto, gli ebrei dicono che il documento è stato un cambio epocale, perché essere considerati dai cristiani come la propria radice, “è una rivoluzione culturale”. La dichiarazione, al punto 4, condanna “qualsiasi forma di antisemitismo”, come anche “tutte le persecuzioni contro qualsiasi uomo”.

Kankanamalage: più di tremila rappresentanti delle religioni del mondo

Monsignor Kankanamalage ha sottolineato che in Aula Paolo VI più di tremila rappresentanti delle religioni di tutto il mondo, dell'ebraismo, dell'islam, dell'induismo, del giainismo, del sikhismo, del buddismo, dello zoroastrismo, del confucianesimo, del taoismo, dello shintoismo e delle religioni tradizionali africane si riuniranno insieme a membri della Curia romana, del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, a delegati cattolici impegnati nel dialogo interreligioso, a studiosi, a reti interreligiose e a giovani di tutto il mondo. E ricordato che il 29 ottobre, anche l’Udienza generale del Papa sarà dedicata alla Nostra Aetate e al dialogo interreligioso alla presenza di numerosi responsabili religiosi.

Le cinque esibizioni artistiche, dallo Sri Lanka agli Stati Uniti

Dopo il benvenuto ufficiale dei cardinali George Jacob Koovakad, prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, e Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei cristiani, un breve video “Nostra Aetate: una pietra miliare”, ricorderà le tappe principali di questi 60 anni, con i gesti e le parole dei Pontefici. Seguiranno cinque esibizioni artistiche: la danza Kandyan, di tradizione buddhista, dallo Sri Lanka, nella quale si uniscono anche ragazzi cristiani; “Tiga Apsari” tre coreografie di danze dall’Indonesia, che rappresentano induismo, cattolicesimo e islam; una performance culturale dalla Repubblica Democratica del Congo; un momento musicale della tradizione ebraica, che richiama la speranza del popolo d’Israel; e infine il brano contemporaneo “We are the new world” dagli Stati Uniti.

Tre voci di dialogo: buddhista, ebraica e di MED25

Il programma prevede quindi tre testimonianze. Quella del maestro Hassin Tao, originario della Birmania, che da bambino soldato, trasferito a Taiwan, fonda il monastero buddhista del Monte Linjiu e il Museo delle religioni del mondo. Quindi Sarah Bernstein, dal Rossing center di Gerusalemme, voce ebraica di riconciliazione e collaborazione tra comunità in conflitto. E infine una testimonianza dalla Nave Bel Espoir, visitata a Ostia da Leone XIV, giovani di diverse religioni, dalle cinque sponde del Mediterraneo, che hanno navigato insieme per promuovere la pace, nel progetto “Bel Espoir – MED25”.

Il discorso del Papa e la preghiera silenziosa per la pace

Nel suo discorso, il momento più atteso, il Papa offrirà una riflessione sul cammino di questi 60 anni, ha sottolineato il segretario del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, e “inviterà tutti a continuare a camminare insieme nella speranza e nel dialogo, anche nei tempi difficili che viviamo”. Quindi chiederà ai partecipanti all’evento di raccogliersi in un momento di preghiera silenziosa per la pace. Che sarà preceduto dalla distribuzione dei sacchetti di semi, un gesto che richiama le parole di san Giovanni Paolo II, nel 1986: “Ogni autentica preghiera è suscitata dallo Spirito Santo, il quale è misteriosamente presente nel cuore di ogni uomo”.

 

 

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24 ottobre 2025, 15:23