È morto il cardinale Dominik Duka, arcivescovo emerito di Praga
Vatican News
È morto intorno alle 3 della scorsa notte, a 82 anni, il cardinale domenicano Dominik Duka, arcivescovo metropolita emerito di Praga. Il decesso è avvenuto nell’ospedale militare centrale militare (VUN) della capitale della Repubblica Ceca. I funerali si terranno sabato 15 novembre, alle ore 11, nella cattedrale di Praga.
L'infanzia sotto il regime comunista
Nato il 26 aprile 1943 a Hradec Králové (Boemia orientale), nell'allora Protettorato Boemia e Moravia, battezzato con il nome di Jaroslav, suo padre era un ufficiale dell’esercito che durante l’invasione nazista, era riuscito a lasciare il Paese con l’aiuto del domenicano Giorgio Maria Veselý e, attraverso la Svizzera, aveva raggiunto l’Inghilterra. Qui sino alla fine della Seconda Guerra mondiale aveva combattuto nell’esercito cecoslovacco estero. Negli anni Cinquanta, però, era stato arrestato dalle autorità del nuovo regime comunista insieme con altri ufficiali del fronte occidentale. Erano gli anni dell’ateismo di Stato e della repressione ideologica. L’arresto del padre ebbe conseguenze su tutta la famiglia. Infatti, quando il giovane Jaroslav aveva conseguito il diploma di maturità nel 1960, nel ginnasio “Josef Kajetan Tylle”, avrebbe voluto proseguire gli studi, ma le autorità non glielo avevano permesso. Così aveva dovuto mettersi alla ricerca di un lavoro. Aveva iniziato in una fabbrica a Hradec Králové, dove era rimasto dal 1960 al 1962 come operaio e poi aveva ottenuto la specializzazione di tornitore. Nei due anni seguenti aveva prestato servizio militare, quindi era rientrato nella fabbrica, non potendo ancora realizzare la propria vocazione religiosa. Nel 1965, dopo tanta attesa, era stato ammesso nella Facoltà teologica dei Santi Cirillo e Metodio, a Litoměřice.
Il noviziato clandestino
Il 5 gennaio 1968 era entrato clandestinamente nell’ordine dei Frati predicatori — a quel tempo bandito e considerato illegale nel territorio cecoslovacco — ricevendo il nome di Dominik. Terminato il primo anno di noviziato, aveva emesso i voti temporanei il 6 gennaio 1969. Il 22 giugno 1970 era stato ordinato sacerdote dal cardinale Štěpán Trochta e per cinque anni aveva svolto la propria missione come amministratore nelle parrocchie ai confini dell’arcidiocesi di Praha: Chlum svaté Máří, Jáchymov e Nové Mitrovice, che attualmente fanno parte della diocesi di Plzeň. Il 7 gennaio 1972 aveva emesso la professione solenne nell’ordine di San Domenico.
L'impedimento a vivere la consacrazione religiosa
Nel 1975 gli era stato ritirato il "permesso statale di amministratore spirituale" e questo gli aveva impedito di vivere apertamente la sua consacrazione religiosa. Per quindici anni aveva dovuto lavorare come disegnatore nella fabbrica automobilistica Škoda di Plzeň. Nonostante l’impiego quotidiano, aveva continuato a dedicarsi allo studio, riuscendo a collaborare con i domenicani in maniera clandestina e a rischio della libertà. Dal 1975 al 1986 era stato vicario del provinciale e negli anni 1976-1981 maestro dei novizi. Contemporaneamente aveva partecipato alla realizzazione del centro clandestino di studi religiosi e organizzato le attività della giovane generazione domenicana nel territorio della Cecoslovacchia. Nel 1979 aveva conseguito la licenza in Teologia alla Pontificia facoltà di teologia San Giovanni Battista, a Varsavia, in Polonia.
Nel 1981 era stato condannato per aver contrastato la sorveglianza statale sulle Chiese secondo il Codice penale allora vigente. Per quindici mesi era stato internato nel carcere di Plzeň-Bory con queste motivazioni: attività religiose, organizzazione dello studio dei chierici domenicani, pubblicazione di stampa clandestina samizdat e collaborazione con l’estero. Riammesso alla vita civile, nel 1986 era stato nominato superiore della provincia domenicana di Boemia e Moravia. Ha ricoperto tale incarico fino al 1998. In questi anni ha partecipato all’Assemblea speciale per l’Europa del Sinodo dei vescovi (novembre-dicembre 1991).
Vescovo di Hradec Králové e poi presidente della Conferenza Episcopale
Intanto nel novembre 1989 - anno della Rivoluzione di velluto che condusse alla dissoluzione dello Stato comunista cecoslovacca - era stato eletto presidente della Conferenza dei superiori maggiori religiosi del suo Paese e dal 1992 al 1996 anche vicepresidente dell’Unione delle Conferenze europee dei superiori maggiori religiosi. Il 6 giugno 1998 era stato nominato da Giovanni Paolo II vescovo di Hradec Králové. Il 26 settembre successivo aveva ricevuto l’ordinazione episcopale dall’arcivescovo Karel Otčenášek.
Rimasto per undici anni nella diocesi natale, ha promosso varie iniziative, tra le quali la fondazione dell’Istituto teologico e del ginnasio a Skuteč. Nel 2002 ha convocato il secondo Congresso eucaristico diocesano. Negli anni 2000-2004 era stato eletto vicepresidente della Conferenza Episcopale ceca. Il 6 novembre 2004 sempre da Giovanni Paolo II era stato nominato amministratore apostolico sede plena et donec aliter provideatur della diocesi di Litoměřice, mantenendo l’incarico fino al 22 novembre 2008.
Il 13 febbraio 2010 è stato promosso da Benedetto XVI arcivescovo di Praga. Gran cancelliere della Facoltà di teologia all’università Carlo di Praga, il 21 aprile 2010 è stato eletto presidente della Conferenza Episcopale ceca, incarico mantenuto fino al 2020. In tale veste, ha avuto un ruolo chiave nelle restituzioni delle chiese e nel dialogo pubblico sulla posizione della Chiesa nella società, coniugando una forte fede con il coraggio civico e l’apertura alla cultura e alla scienza. Il 23 dicembre 2011 aveva presieduto, nella cattedrale di San Vito, le esequie dell’ex presidente ceco Václav Havel, conosciuto personalmente nel 1981 in carcere.
Cardinale nel 2012
Nel corso degli anni ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, sia dalle istituzioni civili sia da quelle religiose. Ed è stato significativo il suo contributo alla traduzione della Bibbia di Gerusalemme in lingua ceca, pubblicata nel 2009, per la quale aveva lavorato per trent’anni. Nel 2012, sempre da Papa Benedetto, era stato creato cardinale nel Concistoro del 18 febbraio, con il titolo dei Santi Marcellino e Pietro, prendendone possesso il 25 novembre successivo. Ha partecipato al Conclave che nel marzo 2013 ha eletto Papa Francesco, il quale, il 21 maggio 2016, lo ha nominato suo inviato speciale alla Celebrazione eucaristica in occasione del 1700° anniversario della nascita di san Martino di Tours, svoltasi a Szombathely (Ungheria), il 9 luglio successivo. Sempre Papa Francesco, il 21 aprile 2018, lo ha nominato inviato speciale alle celebrazioni del 1050° anniversario della prima sede episcopale in suolo polacco, svoltesi a Poznań dal 22 al 24 giugno dello stesso anno.
Il 13 maggio 2022, Duka ha rinunciato al governo pastorale dell’arcidiocesi metropolitana di Praga. L’8 luglio 2023 è stato nominato inviato speciale del Papa alla celebrazione dell’incoronazione dell’immagine della Madonna “Salute degli Infermi”, venerata dal XVI secolo nel santuario polacco di Smolice, arcidiocesi di Poznań, svoltasi il successivo 9 settembre. Sempre nel luglio 2023, ha posto al Dicastero per la Dottrina della fede alcuni quesiti sull’amministrazione dell’Eucaristia ai divorziati che vivono in una nuova unione, possibilità aperta, pur con alcune limitazioni, dall’esortazione apostolica Amoris laetitia di Papa Francesco.
Il 24 ottobre dell’anno successivo, a Praga, il porporato ha preso parte alla cerimonia per la firma dell’Accordo fra la Santa Sede e la Repubblica Ceca su alcune questioni giuridiche. E alla fine del marzo scorso, ha accompagnato il pellegrinaggio giubilare nazionale a Roma. Lo scorso 23 agosto, Leone XIV lo ha nominato suo inviato speciale alle celebrazioni del centenario dell’erezione dell’arcidiocesi polacca di Gdańsk, tenutesi presso la cattedrale di Oliwa il 14 ottobre. A causa del ricovero ospedaliero, il porporato non ha potuto essere presente.
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