La Cop30 in Brasile La Cop30 in Brasile

La Santa Sede alla Cop30, il nunzio in Brasile: necessario un cambio di rotta

Monsignor Giambattista Diquattro, capo aggiunto della delegazione della Santa Sede, guidata dal cardinale Parolin, che partecipa alla Conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Belém: "Occorre dare un segno di speranza concreto. Questa Cop sia un punto di svolta e manifesti una volontà politica chiara e tangibile, che porti a una decisa accelerazione della transizione ecologica, attraverso forme efficienti, vincolanti e facilmente monitorabili"

Silvonei José Protz - Inviato a Belém (Brasile)

La Santa Sede partecipa alla Cop30 in Brasile con una delegazione di dieci membri guidata dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato. Sarà lui la massima autorità a rappresentare Papa Leone XIV a questo importante evento che si svolgerà dal 10 al 21 novembre prossimi. Il porporato è giunto oggi nella capitale dello Stato del Pará, come informa un post su X @TerzaLoggia, riportando l'auspicio del cardinale "che la comunità internazionale agisca di fronte alla crisi climatica, rispondendo con efficacia a sfide globali come il riscaldamento globale".

Capo aggiunto della delegazione vaticana sarà il nunzio apostolico in Brasile, monsignor Giambattista Diquattro, che con i media vaticani condivide speranze, attese e prospettive per la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici.

Siamo arrivati alla Cop30 e più che mai è necessario riflettere su un cambiamento di rotta per quanto riguarda il clima.

Mi sembra più attuale che mai la riflessione che fece due anni fa il Santo Padre Francesco nel Messaggio alla Cop28 "è essenziale un cambio di passo che non sia una parziale modifica della rotta, ma un modo nuovo di procedere insieme". Se nella strada della lotta al cambiamento climatico, che si è aperta a Rio de Janeiro nel 1992, l’Accordo di Parigi ha segnato "un nuovo inizio", bisogna ora rilanciare il cammino. Occorre dare un segno di speranza concreto. Anche questa Cop sia un punto di svolta: manifesti una volontà politica chiara e tangibile, che porti a una decisa accelerazione della transizione ecologica, attraverso forme che abbiano tre caratteristiche: siano "efficienti, vincolanti e facilmente monitorabili". E trovino realizzazione in quattro campi: l’efficienza energetica; le fonti rinnovabili; l’eliminazione dei combustibili fossili; l’educazione a stili di vita meno dipendenti da questi ultimi.

La presenza di Santa Sede a questa Cop, quale contributo può dare?

In vista dell'evento, la Santa Sede è chiamata a concentrare la propria attenzione su alcune questioni. In primo luogo, l’educazione all’ecologia integrale appare un ambito decisivo per affrontare la crisi climatica. Tale tema emerge in modo crescente, poiché molti Paesi stanno includendo la dimensione educativa nei loro contributi nazionali determinati (NDCs) fino al 2035. Sarà quindi fondamentale seguire con attenzione questo processo. Un secondo aspetto riguarda l’attuazione del Global Stocktake (GST), adottato alla Cop28, e il relativo impegno a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. La Santa Sede sottolinea la necessità di un’applicazione coerente di tale strumento, ribadendo come l’educazione rappresenti un pilastro essenziale per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi nella prossima fase di revisione. Altro punto: la riforma dell’architettura finanziaria globale e il suo legame con il finanziamento climatico. Una riflessione internazionale mette in luce il nesso tra debito estero e debito ecologico, già evocato nella bolla d'indizione del Giubileo Spes non confundit. Ulteriore tema sarà la Just Transition, intesa come transizione giusta, che dovrà includere non solo criteri economici, ma anche sociali e ambientali.

La Santa Sede insiste sull’importanza di un’educazione trasformativa come chiave di questo processo. Infine, il dibattito sul piano d’azione di genere (Gender Action Plan) offrirà l’occasione per ribadire il peso sproporzionato che il cambiamento climatico esercita sulle donne, invitando a promuoverne la partecipazione attiva nell’attuazione dell’Accordo di Parigi. Oltre a tali priorità, la Delegazione sono di grande interesse i dossier relativi a Loss and Damage, Global Adaptation Goal, UAE Framework for Global Climate Resilience, l’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi, e le questioni legate all'importanza della tutela della foresta amazzonica, dell'agricoltura e sicurezza alimentare.

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06 novembre 2025, 10:30