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La Santa Sede: l’abuso delle nuove tecnologie favorisce la tratta degli esseri umani La Santa Sede: l’abuso delle nuove tecnologie favorisce la tratta degli esseri umani

La Santa Sede: l’abuso delle nuove tecnologie favorisce la tratta degli esseri umani

Nel suo intervento presso la sede delle Nazioni Unite a New York, monsignor Marco Formica, consigliere presso la Missione Permanente vaticana, ribadisce che il traffico delle categorie più vulnerabili vada affrontato attraverso una cooperazione internazionale più intensa. Sottolinea la necessità di promuovere le risposte della giustizia penale e rispondere alle esigenze specifiche delle vittime

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

Reclutamento, controllo e abuso delle vittime: sono queste le attività che alimentano la piaga del traffico di esseri umani, fenomeno aggravato dall’uso sempre più frequente e distorto delle nuove tecnologie. Per contrastarlo, servono politiche che mettano tali strumenti al servizio del bene comune. È quanto ha affermato la Santa Sede per voce di monsignor Marco Formica, consigliere presso la Missione Permanente vaticana alle Nazioni Unite, intervenuto ieri, 26 novembre, alla Quarta Riunione di Alto Livello sulla valutazione del Piano d’Azione Globale dell’ONU contro la tratta di esseri umani, presso la sede di New York.

I minori tra i più colpiti dalla tratta

Monsignor Formica ha espresso l’apprezzamento dell’intera delegazione per le valutazioni emerse sul Piano d’azione globale, a quindici anni dalla sua adozione. Ha tuttavia osservato che, a livello mondiale, il numero delle vittime continua a crescere, con un coinvolgimento sempre più significativo di minori non accompagnati o separati dalle proprie famiglie. Tra questi, le ragazze sono spesso vittime di traffico “a fini di sfruttamento sessuale”, mentre i ragazzi vengono sottoposti a lavoro forzato, attività criminali o accattonaggio. “Entrambe le forme di sfruttamento – ha affermato – minano la dignità donata da Dio alle vittime”.


Le tecnologie favoriscono reclutamento, controllo e sfruttamento

Ribadendo la preoccupazione della Santa Sede di fronte a tale “drammatica” situazione, monsignor Formica ha sottolineato che, nonostante i progressi compiuti, le reti di trafficanti continuano a sfruttare le vulnerabilità generate da povertà, sottosviluppo ed emergenze umanitarie. “Il crescente abuso delle tecnologie in rapida evoluzione – ha aggiunto – facilita il reclutamento, il controllo e lo sfruttamento delle vittime”. Per questo occorre invertire la tendenza, assicurando che i nuovi strumenti, inclusa l’intelligenza artificiale, siano utilizzati “al servizio della dignità umana, della giustizia e del bene comune”.

Giustizia e riunificazione delle famiglie

Nella prospettiva della Santa Sede, la nuova Dichiarazione Politica sull’attuazione del Piano globale richiama la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale e regionale per prevenire tutte le forme di traffico, rispondere alle esigenze specifiche delle vittime – “compresa la tempestiva riunificazione delle famiglie” – e promuovere risposte efficaci attraverso la giustizia penale.

"Invertire la tendenza disumanizzante"

Il rappresentante vaticano ha inoltre evidenziato che migranti e rifugiati sono tra i più colpiti dalla tratta: “È importante ricordare che i più deboli sono quelli che soffrono maggiormente”. Da qui deriva l'appello, già espresso da Papa Leone XIV, a un “impegno collettivo e solidale volto a invertire la tendenza disumanizzante delle ingiustizie sociali e a promuovere uno sviluppo umano integrale”.


Le riserve della Santa Sede

Monsignor Formica ha anche illustrato alcune riserve della Santa Sede rispetto a parti della Dichiarazione Politica. In merito allo “sfruttamento della maternità surrogata”, ha ribadito che tale pratica è “deplorevole in ogni caso, poiché costituisce una grave violazione della dignità sia della donna sia del bambino”. Per quanto riguarda i “servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva”, il Vaticano ne interpreta il significato alla luce di un concetto “olistico” di salute che non comprende l’aborto né l’accesso a tale pratica. Infine, la Santa Sede intende il termine “genere” con riferimento all’identità sessuale biologica, maschile e femminile.

Il rilancio dell'appello di Papa Leone XIV

Monsignor Formica ha concluso il suo intervento citando nuovamente Papa Leone XIV: “di fronte alle guerre, al terrorismo, alla tratta di esseri umani, all’aggressività diffusa, i ragazzi e i giovani hanno bisogno di esperienze che educano alla cultura della vita, del dialogo, del rispetto reciproco”.

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26 novembre 2025, 11:30