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Monsignor Paul Richard Gallagher all'Osce (Vienna, 4 dicembre 2025) Monsignor Paul Richard Gallagher all'Osce (Vienna, 4 dicembre 2025) 

Gallagher all'Osce: rinnovare l'impegno per la prevenzione e risoluzione dei conflitti

Il segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali interviene al Consiglio dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa esprimendo particolare preoccupazione per la guerra in Ucraina. Di fronte all'aumento di antisemitismo e fenomeni di intolleranza e discriminazione verso cristiani, musulmani e altre religioni, avverte: la tolleranza da sola non è sinonimo di vera libertà. Sulla lotta alla tratta: sradicare la maternità surrogata

Antonella Palermo - Città del Vaticano

Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, interviene a Vienna nell'ambito del 32mo Consiglio ministeriale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) che si tiene, oggi e domani, nel contesto del 50mo anniversario dell'Atto finale di Helsinki. Rivolgendosi alla presidente Elina Valtonen, Ministra degli Affari Esteri della Finlandia, l'arcivescovo esorta l'organizzazione a "rinnovare con urgenza e creatività il suo impegno fondamentale per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti". In un'epoca di forte polarizzazione, l'invito è a rivitalizzare la sua missione fondata sul rispetto della persona umana e sull'uguaglianza sovrana dei 57 Stati partecipanti. Praticando un approccio inclusivo, bisogna recuperare lo spirito di Helsinki: uno spirito di apertura, dialogo, comprensione comune, speranza e compromesso.

Promuovere il dialogo e la pace

Constatando che le profonde divisioni, la crescente sfiducia e le percezioni divergenti della sicurezza, nonché dalla ricomparsa di conflitti nel continente europeo, monsignor Gallagher s fa portavoce delle preoccupaizoni della Santa Sede. La guerra in Ucraina è fonte di particolare apprensione: "Allo stesso tempo - aggiunge -, non possiamo ignorare che, oltre all'Ucraina, altri Stati partecipanti continuano ad affrontare numerose sfide alla loro sicurezza e stabilità. In questo contesto - è l'appello -, la Santa Sede esorta tutte le parti a riprendere un dialogo autentico, a cessare le ostilità e a perseguire una pace giusta e duratura". Dichiarazioni espresse all'indomani del viaggio apostolico del Pontefice in Turchia e Libano durante il quale ha sottolineato proprio l'urgenza di "persone che promuovano il dialogo e lo mettano in pratica con ferma volontà e paziente determinazione". Un dialogo, precisa ancora il segretario vaticano, che non deve essere considerato "segno di debolezza, ma piuttosto l'unico modo per raggiungere la riconciliazione e una stabilità duratura".

Libertà di religione e di credo

Gallagher riserva particolare attenzione alle forme di intolleranza e di discriminazione a motivo della religione, che sono in forte aumento: Giudica "allarmanti" le manifestazioni di antisemitismo, nonché quelle a danno dei cristiani, dei musulmani e dei membri di altre religioni in tutta la regione dell'OSCE. A questo proposito, "La Santa Sede accoglie con favore la guida recentemente pubblicata sulla lotta ai crimini d'odio contro i cristiani ed è fiduciosa che le strutture esecutive dell'OSCE, insieme agli Stati partecipanti, affronteranno tutte le forme di intolleranza e discriminazione nei confronti di cristiani, ebrei, musulmani e membri di altre religioni, garantendo loro pari attenzione ed evitando approcci parziali o selettivi". Ribadendo che la libertà di religione o di credo è l'unica libertà fondamentale esplicitamente sancita dal Decalogo di Helsinki, il presule insiste anche sul fatto che "la tolleranza da sola non è sinonimo di vera libertà".

Migrazione, tratta di esseri umani e tutela della dignità

Sul tema del trattamento di migranti, rifugiati e sfollati, Gallagher usa parole altrettanto chiare. Del resto, a conclusione del suo intervento a Vienna, forte è il richiamo proprio sull'uso di un linguaggio "chiaro e inequivocabile" se si vogliono mantenere in essere relazioni e dialoghi autentici. "Il volto umano della migrazione non deve mai essere trascurato, perché la dignità inalienabile, donata da Dio, di ogni persona umana non può essere violata", scandisce il rappresentante della Santa Sede, il quale ribadisce l'importanza di "riconoscere che ogni migrante è una persona, non una semplice statistica, che merita protezione, ospitalità e opportunità di integrazione significativa". Elogiati dal Vaticano, infine, gli sforzi continui dell'OSCE nella lotta contro la tratta, in particolare lo sfruttamento di donne e bambini, anche attraverso pratiche come la maternità surrogata. Su questo aspetto, l'appello è forte: "Questa forma atroce di schiavitù moderna deve essere sradicata attraverso un'azione concertata e coordinata a livello nazionale e internazionale".

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04 dicembre 2025, 13:16