Da Assisi l’appello della CEI: al bando le testate nucleari, si lavori per la pace
Benedetta Capelli – Assisi
Nella casa di Francesco che preferì la Parola di Dio alla spada, che si fece predicatore e artefice di pace, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, nella celebrazione dei Vespri e della preghiera per la pace, stasera 19 novembre nella Basilica inferiore di San Francesco di Assisi, lancia un appello forte e sincero sottoscritto dai vescovi a conclusione della terza giornata di lavori della 81.a Assemblea generale della Cei. Un appello di pace, una chiamata a guardare quanto accade in diversi angoli di mondo, un invito ai grandi del mondo perché si agisca mettendo fine alle guerre.
Con voce accorata, in nome del principe della pace supplichiamo quanti governano i popoli, perché, messe al bando le armi, a cominciare dalle testate atomiche, impieghino ogni loro sforzo a servizio della pace e i mezzi a loro disposizione per combattere la fame che è nel mondo.
Si risparmino lutti e tragedie
In una Basilica gremita, il porporato si fa voce della Chiesa. “Auspichiamo che all'umanità siano risparmiati ulteriori lutti e tragedie e sia evitata la spaventosa ipotesi di una catastrofe dalle conseguenze incalcolabili”. E’ necessario pertanto “una conversione vera, un cambiamento profondo di mentalità, che parta dalla convinzione che Dio ha dato a tutti, non solo ad alcuni, le ricchezze della terra", “di vedere – come faceva il poverello di Assisi - uomini e cose con gli occhi di Dio”. Poco prima, nel corso della celebrazione dei Vespri, il presidente della Cei aveva evidenziato che per avere la pace “bisogna combattere la logica della forza con le armi dell'amore. Con la forza e le armi dell'amore. L'amore è forte, non è debolezza. E sono le uniche armi capaci di sconfiggere il demone e i demoni che si impadroniscono del mondo e dei cuori delle persone”.
L’attesa per Papa Leone
Le parole del cardinale preparano la strada all’arrivo domani, 20 novembre, di Papa Leone atteso dai vescovi per concludere la loro assemblea. La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato che prima dell’incontro con la Chiesa italiana, il Pontefice intorno alle 8.45 renderà omaggio alla tomba di San Francesco. Verso le 9.30 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli dopo un momento di preghiera, Leone XIV concluderà la tre giorni di lavori, incentrata sulle linee pastorali per i prossimi anni.
Assisi attende il Papa, a quasi un mese dal Natale, assumendo il profilo di un presepe vivente con piccole botteghe e strade lastricate in pietra, che ben ricordano Betlemme, città alla quale i francescani sono legati avendo la cura condivisa della Basilica della Natività. Viuzze un tempo percorse da santi come Francesco e Chiara che hanno segnato il cammino della Chiesa. Due grandi figure che fanno di questa cittadina umbra un luogo importante e simbolico per la cristianità intera, visitato ogni anno da milioni di pellegrini. Quest’anno si celebrano gli 800 anni dalla composizione del Cantico delle Creature mentre nel 2026 verranno ricordati gli 800 anni dalla morte del Poverello di Assisi, momento importante sarà l’ostensione delle sue spoglie che inizierà il 22 febbraio 2026 nella chiesa inferiore della Basilica fino al 22 marzo; già sono arrivate oltre 150mila prenotazioni per questo evento.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui