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Bambini palestinesi nei campi per sfollati a Gaza Bambini palestinesi nei campi per sfollati a Gaza  

Gaza, Hamas apre al disarmo nei negoziati di pace in Egitto

Terzo giorno di trattative a Sharm el Sheik. Spiragli di intesa con il gruppo islamico palestinese disponibile a deporre le armi, ma fermo sulla volontà di non concedere la gestione politica della Striscia a paesi terzi. Secondo i media israeliani la firma di un accordo potrebbe arrivare già nel fine settimana

Paola Simonetti – Città del Vaticano 

Garanzie perchè la guerra finisca definitivamente e Israele si ritiri dalla Striscia. Questi i due punti cardine su cui Hamas ha insistito nei primi due giorni di trattativa a Sharm El Sheik, in Egitto, per la fine del conflitto a Gaza sulla base del piano in 20 punti proposto dagli Stati Uniti e sui quali si baserà probabilmente anche questa terza giornata di colloqui, a cui parteiperanno anche il premier del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, una delegazione turca e l'inviato speciale americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff, insieme al funzionario politico e genero del presidente Usa Trump, Jared Kushner.

No alla cessione della gestione politica 

Il gruppo islamico sarebbe disponibile al disarmo e al rilascio progressivo dei 48 ostaggi ancora nelle sue mani, di cui 22 ancora vivi, a fronte della liberazione di prigionieri palestinesi anche ergastolani, ma non intende concedere la guida politica dell’area ad altri paesi, nella fase post bellica. “Portiamo con noi - ha dichiarato il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya- le aspirazioni del nostro popolo alla stabilità e all'autodeterminazione". Il presidente statunitense, Donald Trump, prevede la possibilità di un accordo entro la fine della settimana, mentre Israele mostra “cauto ottimismo”.

Nuove vittime a Gaza

Proseguono intanto i massicci attacchi israeliani nella Striscia in diverse aree, causando ulteriori vittime civili, sfollamenti e la distruzione di infrastrutture, come denunciato dall'Onu. Sono state 118 le vittime, secondo il governo palestinese, dei 230 raid lanciati da sabato scorso sull’area. Cifre che portano il conteggio complessivo dei morti dall’inizio della guerra ad almeno 67.000, secondo il ministero della Sanità locale, dati ritenuti credibili dalle Nazioni Unite che indicano come oltre la metà delle vittime siano donne e bambini.

Ancora blocchi di Israele in mare

Fermate anche le nove barche della nuova Flotilla umanitaria che era diretta a Gaza. Intercettate da Israele a circa 120 miglia nautiche dalla Striscia, sono state abbordate e i 150 attivisti provenienti da 30 paesi arrestati. Israele ha assicurato che tutti i membri dell’equipaggio stanno bene e verranno espulsi presto. Le imbarcazioni facevano parte di un collettivo composto da due realtà: Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza.

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08 ottobre 2025, 10:02