Nuovi raid israeliani su Gaza. La ritorsione per "l’inganno" di Hamas sugli ostaggi

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Un inganno per tergiversare sulla riconsegna degli ostaggi. Questa l’accusa israeliana ad Hamas che avrebbe sotterrato il corpo di un ostaggio già recuperato in precedenza per poi avviare le operazioni di restituzione, a cui si aggiunge anche l’accusa di aver ucciso un soldato israeliano a Rafah. Mosse che hanno scatenato l’ira di Israele con l’ordine del premier, Benjamin Netanyahu, di riavviare massicci raid su Gaza: stando all’ultimo bilancio delle fonti mediche locali, sono stati almeno 81 i palestinesi uccisi. 

La reazione di Hamas 

Accuse infondate secondo il gruppo islamico, per il quale resta ferma la volontà di onorare le intese di pace. "Israele deve rendersi conto che siamo impegnati a rispettare l'accordo - ha dichiarato ad Al-Jazeera Suhail al-Hindi, membro dell'ufficio politico del gruppo islamico a Gaza - e deve smettere di accusarci falsamente di violarlo". La fazione palestinese ribadisce anche la difficoltà nel recupero dei corpi degli ostaggi israeliani, molti dei quali giacciono sotto le macerie. L'esercito israeliano, intanto, ha annunciato questa mattina che "dopo una serie di attacchi nei quali sono stati colpiti decine di obiettivi terroristici" è tornato a rispettare il cessate il fuoco.

Gli Usa: “La tregua reggerà”

La ripresa dei raid israeliani su Gaza non sembra preoccupare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo il quale il cessate il fuoco non è a rischio, ma, dice “è giusto che Israele si difenda”. A fargli eco il vicepresidente Usa, JD Vance che derubrica a “scaramucce” lo scontro fra Israele e Hamas e assicura: “La pace resisterà”. Dura la condanna invece della Turchia che parla di “grave violazione della tregua” da parte di Israele.