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L'assemblea della COP30 L'assemblea della COP30  (AFP or licensors)

Leader mondiali riuniti a Belém per la Cop30. Pesa l’assenza degli Usa

"La dura verità è che il mondo non è riuscito a mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi" di aumento medio della temperatura: lo ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nel suo discorso ieri davanti ai leader riuniti in vista dell’apertura dell'evento il 10 novembre. Sull'esito del summit pesa l’incognita della posizione degli Stati Uniti

Marco Guerra – Città del Vaticano

I leader mondiali dal vertice delle Nazioni Unite sul clima a Belém, nell’Amazonia brasiliana, hanno avvertito giovedì che il tempo stringe per un'azione urgente e decisiva per prevenire i peggiori effetti del cambiamento climatico. Sul summit incombe però l’assenza dei leader dei maggiori inquinatori mondiali, ovvero Cina, Stati Uniti e India. La Casa Bianca ha dichiarato che non invierà funzionari di alto livello alla conferenza annuale, sottolineando che il presidente Donald Trump ha espresso chiaramente le sue opinioni all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre, quando ha descritto il cambiamento climatico come la "più grande truffa" al mondo.

 

Un test per intensificare gli sforzi

Alcuni funzionari europei hanno dichiarato alla Reuters che l'Ue si sta preparando a diversi scenari per la Cop30, tra cui la possibilità che gli Stati Uniti la saltino completamente, la partecipazione attiva e il tentativo di bloccare gli accordi, o l'organizzazione di eventi collaterali per denunciare le politiche climatiche. Secondo diversi esperti, la Cop in Brasile sarà dunque un test per la volontà degli altri leader mondiali di intensificare i propri sforzi per limitare il cambiamento climatico, nonostante l'opposizione degli Stati Uniti, la più grande economia mondiale e il più grande emettitore storico di CO2.

Il monito dell'Onu

Il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres ha aperto la riunione dei capi di Stato, che precede la Cop30 che prende il via lunedì, con parole dure nei confronti delle potenze mondiali che, a suo dire, "restano prigioniere degli interessi dei combustibili fossili, anziché proteggere l'interesse pubblico". Permettere al riscaldamento globale di superare il parametro chiave di 1,5 gradi Celsius, stabilito dall'Accordo di Parigi, rappresenterebbe un "fallimento morale e un reato mortale", ha affermato Guterres, avvertendo che "anche un superamento temporaneo avrà conseguenze drammatiche. Ogni frazione di grado in più significa più fame, sfollamenti e perdite". Degno di nota l’incontro tra Lula e la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen. Il presidente brasiliano ha invitato l’Europa a contribuire al fondo per le foreste tropicali, ponendo l’Amazzonia come simbolo della causa ambientale.

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07 novembre 2025, 09:18