Il Papa: non omologhiamoci alla mentalità del mondo, testimoniamo Cristo
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Non sempre il bene trova, attorno a sé, una risposta positiva. Anzi a volte, proprio perché la sua bellezza infastidisce quelli che non lo accolgono, chi lo compie finisce coll’incontrare dure opposizioni, fino a subire prepotenze e soprusi.
Essere perseguitato: è ciò che accade, a volte, a chi sceglie di seguire Cristo, perché “è segno di contraddizione” la “missione” di Gesù, lo aveva detto Lui stesso, e “non è tutta “rose e fiori”, sottolinea il Papa all’Angelus, da piazza della Libertà, a Castel Gandolfo, dopo aver celebrato la Messa nel Santuario di Santa Maria della Rotonda di Albano. Ai 2500 pellegrini e fedeli radunati attorno a lui e a quanti lo ascoltano collegati attraverso radio, tv, web e social, Leone evidenzia che il messaggio di Cristo, “pur parlando d’amore e di giustizia”, viene “rifiutato”, e per questo Gesù sarà “osteggiato, arrestato, insultato, percosso, crocifisso”. La stessa esperienza la vivono le tante comunità cristiane dei primi secoli, “comunità pacifiche che, pur con i loro limiti, cercavano di vivere al meglio il messaggio di carità del Maestro. Eppure subivano persecuzioni”, aggiunge il Papa.
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Agire nella verità costa, perché nel mondo c’è chi sceglie la menzogna, e perché il diavolo, approfittandone, spesso cerca di ostacolare l’agire dei buoni.
Perseverare nel bene
L’invito di Gesù è, però, “con il suo aiuto, a non arrenderci e a non omologarci a questa mentalità”, a perseverare nel fare il bene per “tutti”, anche per “chi ci fa soffrire”, dice il Pontefice “a non rispondere alla prepotenza con la vendetta” e “a rimanere” invece “fedeli alla verità nella carità”.
Esercitare le proprie responsabilità secondo il Vangelo
Questa fedeltà alla verità è quella che testimoniano i martiri “spargendo il sangue per la fede”, spiega il Papa, aggiungendo che “anche noi, in circostanze e con modalità diverse, possiamo imitarli”.
Pensiamo, ad esempio, al prezzo che deve pagare un buon genitore, se vuole educare bene i suoi figli, secondo principi sani: prima o poi dovrà saper dire qualche “no”, fare qualche correzione, e questo gli costerà sofferenza.
È ciò che accade anche “un insegnante che desideri formare correttamente i suoi alunni”, o ancora a “un professionista, un religioso, un politico, che si propongano di svolgere onestamente la loro missione”, o a “chiunque si sforzi di esercitare con coerenza, secondo gli insegnamenti del Vangelo, le proprie responsabilità.
Essere testimoni fedeli e coraggiosi di Cristo
Da qui l’incoraggiamento di Leone a pregare Maria, perché ci aiuti “ad essere, in ogni circostanza, testimoni fedeli e coraggiosi” di Cristo, e a “sostenere i fratelli e le sorelle che oggi soffrono per la fede”.
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