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Ciro presenta al Papa una copia de "L'Osservatore di Strada" di cui è collaboratore Ciro presenta al Papa una copia de "L'Osservatore di Strada" di cui è collaboratore 

Giubileo dei poveri, Ciro: dall’inferno della dipendenza al cielo della libertà

La storia di un ragazzo che rischiava di perdersi e che, grazie alla fede e alle persone che collaborano con l’Osservatore di Strada, è riuscito a rialzarsi. “Io sono speranza”, ammette Ciro guardando al suo passato difficile e violento, oggi messo da parte per abbracciare una vita nuova

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Quasi dieci anni di vita in strada, alcolismo e droghe, tentativi di smettere e immancabili cadute. La storia di Ciro poteva chiudersi qui. Nessuno avrebbe conosciuto in profondità la sua anima, nessuno sarebbe andato oltre a quel viso da tossico. E invece ci sono pagine nuove che lo stesso Ciro, 37 anni, ha iniziato a scrivere con pazienza e impegno. Pagine nel vero senso della parola perché da tempo è una delle firme dell’Osservatore di Strada, il mensile voluto da Papa Francesco nel quale persone in difficoltà si mettono alla prova, raccontando la propria storia, il proprio riscatto e il proprio dolore. Ciro è il protagonista dell’ultimo episodio del podcast di Radio Vaticana Vatican News “Specchi, la speranza giubilare riflessa nella vita” dedicato al Giubileo dei poveri.  

“Avendo tante dipendenze, una domenica mi sono ritrovato in via della Conciliazione quasi bestemmiando, tirando fuori tutto il mio malessere. Dopo una notte fatta sempre di droga, alcol e di disagio mentale – spiega Ciro - mi sono ritrovato lì per caso, perché forse Dio stava ascoltando quelle urla che erano diventate veramente pesanti. Incontro questo ragazzo che si chiama Mimmo, un ragazzo di strada veramente dolce, che mi presenta il giornale e da lì cambia tutto”. Mimmo, un fragile come Ciro, gli tende la mano, gli offre un’alternativa alla solitudine e gli presenta gli amici del giornale.

Rialzarsi al pronto soccorso

Ciro inizia a camminare su sentieri nuovi e diventa per un giorno reporter, va al Quarticciolo, il quartiere di Roma che lui ha frequentato in passato perché una delle maggiori piazze di spaccio della città. “Andare lì da intervistatore è stato veramente un grande traguardo” ma dietro l’angolo non mancano le sorprese. “Ero molto stanco quella giornata, ero veramente fragile, sono ricaduto nell'alcol e la stessa sera sono andato al Quarticciolo, lì mi sono sentito male e ho chiamato l'ambulanza”. La permanenza al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni è all’insegna dell’indifferenza. “Mi trattavano come il classico tossicodipendente che viene di notte al pronto soccorso. Quella cosa è ingiusta perché tutte le persone hanno delle fragilità e con quel trattamento chi vuole risalire si butta di nuovo giù”. È in quel momento che Ciro si risveglia dal torpore, si aggrappa al giornale, tira fuori una copia dal suo zaino e grida: “Guardi che io sono una bella persona, una brava persona, scrivo per l'Osservatore di Strada”. Dicendo a voce alta quello che si è vuol dire mettere a fuoco la propria identità. Ciro sa che la vita gli sta offrendo una grande opportunità e deve coglierla. “Da quella giornata – dice fiero - non ho avuto più neanche una ricaduta e rinasco ogni giorno sempre migliore”.

Io sono speranza

Negli anni sono stati molti gli incontri che Ciro ha avuto grazie all’Osservatore di Strada. Ha stretto la mano sia a Papa Francesco, “un momento di grazia”, e a Papa Leone al quale ha chiesto una benedizione. Oggi sa che ci sono ancora dei fantasmi che incombono: una figura paterna difficile di cui ricorda soprattutto le parole pesanti; una piccola casa che non arriva. Eppure lui guarda al domani con grande speranza. “Penso che la mia vita sia speranza, non voglio fare il narcisista, però la mia era una guerra persa neanche ci credevo alla risalita e invece Dio all'ultimo ha cambiato tutto. Oggi sono una brava e una bella persona, ho fatto tesoro delle mie difficoltà, voglio sognare, sono ambizioso. Come mi vedo? Migliore senz’altro, già così sono sulla giusta strada, quindi quello che mi riserverà il futuro lo accetto e lo accetto volentieri”.

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15 novembre 2025, 09:00