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La regina Camilla con suor Roxanne Schares, segretaria esecutiva della Uisg La regina Camilla con suor Roxanne Schares, segretaria esecutiva della Uisg

La regina Camilla incontra un gruppo di religiose: portate luce "nei cuori oscuri"

Nella giornata di ieri, 23 ottobre, la sovrana britannica ha visitato una rappresentanza dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (Uisg) esprimendo profonda ammirazione per il loro servizio a sostegno di chi vive in condizioni di conflitto, povertà e sfollamento in tutto il mondo. "Non avevo idea che ci fossero così tante suore nel mondo impegnate in questo lavoro", ha detto. "È straordinario e profondamente toccante”

Linda Bordoni - Città del Vaticano

“Non avevo idea che ci fossero così tante suore nel mondo impegnate in questo lavoro. È straordinario e profondamente toccante.” Con queste parole la regina Camilla d'Inghilterra ha commentato l'incontro avvenuto ieri, giovedì, a Roma con un gruppo di donne religiose appartenenti all’Unione Internazionale delle Superiore Generali (Uisg), esprimendo la sua profonda ammirazione per un servizio che porta "luce nei cuori oscuri", a sostegno delle persone che vivono in condizioni di conflitto, povertà e sfollamento in tutto il mondo.  L’incontro si è svolto al Pontificio Collegio Beda, dopo la celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, alla quale la regina Camilla aveva partecipato insieme a Re Carlo III durante la loro visita ufficiale in Vaticano.


Sofferenza e trasformazione

Mentre il sovrano ha incontrato il rettore e gli studenti del seminario, la regina è stata accolta da sei rappresentanti della Uisg, che hanno condiviso con lei le loro esperienze di lavoro e la missione che unisce le religiose di tutto il mondo al servizio della dignità umana. Al termine dello scambio, le suore hanno donato alla regina Camilla un dipinto simbolico realizzato da suor Sandra De Filippis, membro di Talitha Kum, la rete mondiale della Uisg contro la tratta di esseri umani. Il quadro raffigura i volti feriti ma resilienti di donne e bambini sopravvissuti alla tratta; al centro, una mano tesa con un uccello pronto a spiccare il volo. Rappresenta insieme sofferenza e trasformazione — un promemoria, ha spiegato suor Abby Avelino, coordinatrice internazionale di Talitha Kum, che “anche nel dolore più profondo possono esistere luce, bellezza e speranza”. La regina ha ringraziato le religiose per il dono e per le loro testimonianze. “È incredibilmente toccante sentire ciò che fate,” ha detto, aggiungendo di sentirsi particolarmente sensibile alla forza e al coraggio "di coloro che servite".

Il quadro realizzato da suor Sandra De Filippis donato alla regina Camilla
Il quadro realizzato da suor Sandra De Filippis donato alla regina Camilla

Una famiglia globale di donne consacrate

Presentando il gruppo, suor Roxanne Schares, segretaria esecutiva della Uisg, ha illustrato la missione e l’estensione dell’organizzazione. “L’Unione Internazionale delle Superiore Generali riunisce più di 1.900 leader di congregazioni provenienti da 95 Paesi,” ha spiegato. “Insieme rappresentiamo circa 600.000 suore che vivono e lavorano al servizio del popolo di Dio — nelle scuole, negli ospedali, nei campi profughi, nelle missioni rurali e nelle comunità spesso ai margini.” Suor Schares ha descritto l'organizzazione come “una rete di comunione e solidarietà” che collega religiose impegnate nell’educazione, nella sanità, nel lavoro sociale, nella difesa dei diritti e nella giustizia ecologica. “Le nostre sorelle non sono chiuse nei conventi; sono presenti nel mondo — accanto a migranti, rifugiati, vittime di tratta e poveri,” ha aggiunto.

I rifugiati, pellegrini di speranza

Traendo spunto dalla propria esperienza missionaria, suor Schares ha ricordato i suoi dieci anni di servizio in Kenya con il Jesuit Refugee Service. “I rifugiati che ho incontrato sono davvero pellegrini di speranza,” ha raccontato. “Lasciano le loro case in situazioni disperate, cercando vita e protezione per le loro famiglie. Il loro coraggio e la loro resilienza sono una testimonianza potente.” Ha poi ricordato l’incontro con una giovane ragazza ruandese di appena quattordici anni, fuggita con la sorellina di quattro dopo la scomparsa del padre e del fratello. “Arrivarono a Nairobi e lottarono per sopravvivere,” ha detto. “Lei imparò a intrecciare cesti e, con il tempo, venne segnalata all’Unhcr. Fu poi ricollocata negli Stati Uniti, completò gli studi e di recente mi ha inviato la foto del suo primo figlio. La sua storia è un simbolo di ciò che la speranza può realizzare.”


L'opera delle religiose

Tra le rappresentanti della Uisg c’era anche suor Abby Avelino, che ha condiviso la sua esperienza nella lotta contro la tratta di esseri umani. “È più di una missione,” ha detto, “è una vocazione di compassione.” “Quando incontro donne e bambini che hanno sofferto nel corpo, nella mente e nello spirito, capisco che la nostra missione è accompagnarli dal trauma verso la guarigione e la libertà,” ha proseguito. “Anche nei momenti di disperazione, assistiamo alla gioia e al rinnovamento. Attraverso la collaborazione, anche i piccoli gesti possono dare vita e aprire cammini di speranza.” Suor Avelino ha spiegato che Talitha Kum opera come una rete mondiale che coinvolge suore e giovani per sensibilizzare, prevenire la tratta e sostenere le vittime. “Il dipinto che abbiamo donato a Sua Maestà,” ha aggiunto la religiosa, “è un segno di questa collaborazione — un ricordo che insieme, attraverso la fede e la solidarietà, possiamo trasformare la sofferenza in nuovi inizi.” Tra le altre religiose presenti figuravano suor Patricia Murray, già segretaria esecutiva della Uisg; suor Esperance Bamiriyo, ex direttrice del Catholic Health Training Institute di Wau, Sud Sudan; suor Monica Joseph, superiora generale delle Religiose di Gesù e Maria; e suor Maamalifar Poreku, co-segretaria esecutiva della Uisg. Tutte hanno condiviso storie di salvezza, progetti di sviluppo integrale, iniziative educative e impegni ambientali volti a promuovere donne e giovani. Nonostante la crescente disuguaglianza tra ricchi e poveri e un mondo sempre più frammentato dalle guerre, hanno affermato che la loro vocazione le chiama a portare speranza dove la vita è più fragile.

Suor Abby Avelino e suor Patricia Murray
Suor Abby Avelino e suor Patricia Murray

La regina Camilla: “portate luce nei cuori oscuri”

La regina Camilla ha ascoltato attentamente ogni testimonianza, esprimendo la sua ammirazione per l’impegno delle religiose. La sovrana ha ringraziato le religiose della Uisg per quello che ha definito “un lavoro che porta luce nei luoghi oscuri” e per la loro costante testimonianza di fede e compassione. Le suore, a loro volta, hanno raccontato che l’incontro è stato segnato da semplicità, sincerità e rispetto reciproco. “La regina è stata molto commossa dalle storie,” ha detto suor Roxanne, “e noi siamo state toccate dalla sua attenzione e dal suo desiderio di comprendere la nostra missione.”


“Una condivisione dello Spirito di Dio”

Parlando con i media vaticani dopo l’incontro, suor Schares ha riflettuto sul significato dei momenti vissuti con la regina Camilla: “Incontri come questo ci invitano a fermarci e riflettere sulla nostra missione — per comprendere dove lo Spirito di Dio ci sta conducendo,” ha detto. “Quando persone come la regina mostrano interesse e sensibilità, ci incoraggiano a proseguire con rinnovata energia.” La religiosa ha descritto l’incontro come “una condivisione dello Spirito di Dio che ci sostiene,” aggiungendo che il lavoro delle suore resta radicato nella presenza e nell’accompagnamento. “Molte vivono vite di semplicità e preghiera,” ha spiegato, “mentre altre operano in prima linea — nell’educazione, nella sanità, nella costruzione della pace e nella pastorale.” Ricordando ancora la sua esperienza tra i rifugiati, suor Schares ha raccontato la storia di un uomo sfollato da 25 anni. “Gli chiesi cosa lo aiutasse a resistere,” ha detto. “Mi rispose: ‘Per un cristiano, c’è sempre speranza. Dio sa quando potrò tornare a casa.’ Poche settimane dopo nacque la sua nona figlia — e la chiamò God Knows (Dio sa).” “È quella fede e quella perseveranza,” ha concluso suor Schares, “che continuano a ispirare la nostra missione e la nostra speranza.”

La regina Camilla con le religiose
La regina Camilla con le religiose

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24 ottobre 2025, 10:40