Re Carlo III nominato Confratello Reale nella Basilica di San Paolo fuori le Mura Re Carlo III nominato Confratello Reale nella Basilica di San Paolo fuori le Mura

Re Carlo "Confratello Reale", nel segno del dialogo con la Chiesa anglicana

Il sovrano britannico riceve l’onorificenza nella basilica di San Paolo fuori le Mura, prendendo posto su uno scranno recante l’iscrizione evangelica “Che siano uno”. Un auspicio ripreso dal cardinale Harvey che, durante la celebrazione ecumenica, sottolinea le relazioni feconde tra la Chiesa cattolica e quella inglese

Edoardo Giribaldi e Lorena Leonardi– Città del Vaticano

Ut unum sint – “Che siano uno”. È l' orizzonte di "speranza" per il futuro nel quale si è svolta oggi, 23 ottobre, nella basilica papale di San Paolo fuori le Mura, la cerimonia di conferimento del titolo di Confratello Reale a re Carlo III d’Inghilterra, in visita di Stato in Vaticano insieme alla regina Camilla. La celebrazione ecumenica — avvenuta nel primo pomeriggio, dopo l’udienza privata con Leone XIV, alcuni incontri e la preghiera per la cura del Creato con il Papa in Cappella Sistina — è stata presieduta dall’abate dom Donato Ogliari, alla presenza del cardinale arciprete James Michael Harvey, dell’arcivescovo anglicano di York Stephen Cottrell e della moderatrice dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, Rosie Frew.

L'arrivo dei Reali alla Basilica
L'arrivo dei Reali alla Basilica   (ANSA)

La celebrazione ecumenica

Re Carlo e consorte sono entrati in basilica attraversando la Porta Santa, poi sono stati accompagnati lungo la navata dal cardinale Harvey, dall'abate Ogliari, dall'arcivescovo Cottrell e dalla moderatrice Frew, mentre si diffondevano le note di Osanna al Figlio di David nella versione di Orlando Gibbons, gentiluomo e organista della Cappella Reale di Londra dal 1605 al 1625. I canti sono stati eseguiti dalla Schola dell’abbazia di San Paolo fuori le Mura, dai chierici laici della cappella di San Giorgio del castello di Windsor e dai fanciulli della cappella reale di San Giacomo a Londra. All’organo sedeva Christian Almada, titolare della basilica papale.

I Reali attraversano la navata della Basilica
I Reali attraversano la navata della Basilica   (PA Wire/PA Images)

Testimoniare il Vangelo

Dopo una breve sosta davanti all’altare, il cardinale Harvey e l’abate Ogliari hanno guidato i sovrani in un momento di preghiera presso la tomba dell’apostolo Paolo. Qui l’arcivescovo Cottrell ha pregato perché si possa testimoniare il Vangelo “nelle tenebre del nostro tempo”. Re Carlo e la regina Camilla hanno poi preso posto mentre il coro intonava Canta con gioia di William Byrd, anch’egli gentiluomo della Cappella Reale tra XVI e XVII secolo.

I legami tra la basilica e l’Inghilterra

Dopo i riti introduttivi, il cardinale Harvey ha preso la parola, ricordando i forti legami storici che uniscono la basilica Ostiense con il regno d’Inghilterra. Un dialogo che trovò una tappa decisiva nell’incontro del 1966 tra Paolo VI e l’arcivescovo di Canterbury Michael Ramsey, dal quale nacque un dialogo ufficiale tra le due confessioni “per la prima volta dalla Riforma”. In quel frangente, il Pontefice mise memorabilmente il proprio anello episcopale al dito dell’arcivescovo. L’onorificenza di Confratello Reale della basilica — offerta con l’approvazione di Papa Leone XIV — è quindi, ha spiegato il porporato, un segno di "speranza", e gesto di accoglienza non soltanto verso un sovrano, ma verso un "fratello".

"Che siano uno"

Re Carlo sedeva su uno scranno creato per l'occasione e recante, accanto allo stemma reale, l'iscrizione latina tratta dal Vangelo di Giovanni, Ut unum sint – "Che siano uno". Lo scranno rimarrà nell'abside della basilica e sarà utilizzato in futuro dallo stesso re e dai suoi successori.

Un dettaglio dello scranno
Un dettaglio dello scranno

La preghiera per il Creato

Dopo la lettura della dichiarazione formale di confraternità – in latino – da parte dell’abate Ogliari — che ha evocato il “comune cammino ecumenico” e il “servizio fraterno” —, il benedettino e il cardinale hanno scambiato il segno di pace con re Carlo. È seguito il canto Excelsam Pauli gloriam di san Pier Damiani. La moderatrice Rosie Frew ha proclamato la Prima Lettura, tratta dalla Lettera agli Efesini (4, 1-6); la Schola ha quindi cantato Ecce quam bonum, che cita il Salmo 133 ed esprime il tema principale della celebrazione: “Ecco quanto è buono e gioioso, fratelli, vivere insieme in unità!”. L’arcivescovo Cottrell ha poi dato lettura di un passo del Vangelo di Giovanni (17, 20-24), contenente la frase incisa sullo scranno del sovrano inglese. È stato quindi intonato l’inno Nella Parola di Dio gioirò, composto da un terzo gentiluomo della Cappella Reale, Henry Purcell. La preghiera dei fedeli, letta dal cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, ha incluso i pastori della Chiesa di Dio “in tutto il mondo”, specialmente Papa Leone XIV e “i governanti delle nazioni”, in particolare re Carlo. In linea con il tema della visita reale, il porporato britannico ha pregato anche per il Creato, perché il suo “grido” sia ascoltato e protetto a beneficio delle future generazioni”.

Un momento della celebrazione ecumenica
Un momento della celebrazione ecumenica

La visita al monastero

Prima dell’orazione finale è stato eseguito il mottetto Exultate Deo di Giovanni Pierluigi da Palestrina, di cui quest’anno ricorre il cinquecentesimo anniversario della nascita; la funzione si è conclusa con l’inno Lode all’Altissimo nei Cieli, il cui testo è tratto dalla poesia Il sogno di Geronzio di san John Henry Newman, il cardinale britannico che sarà Dottore della Chiesa il prossimo 1° novembre. Al termine della cerimonia ecumenica, l’organista Almada ha suonato il primo movimento della Sonata per organo in sol maggiore di Edward Elgar. Quest’ultimo, cattolico, fu Maestro di musica del Re dal 1924 al 1934. In seguito, i Reali britannici hanno compiuto una breve visita privata alla biblioteca monumentale dell'abbazia annessa alla basilica. Prima di lasciare San Paolo fuori le Mura, re Carlo e la regina Camilla si sono trattenuti sul piazzale per un breve scambio di battute con gli alunni della scuola primaria dell'istituto Figlie di Cristo Re, antistante la basilica. Ai bambini che, in lingua inglese, si presentavano al sovrano, questi ha risposto scherzando: "Parlate un inglese migliore del mio italiano". Alla regina Camilla sono stati consegnati un mazzo di rose rosse e un biglietto.


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23 ottobre 2025, 15:50